Il 20 febbraio è il giorno in cui si celebra Sant’Eleuterio Tournai (Belgio) nato presumibilmente verso il 456 e morto nel 531. Il nome Eleuterio significa Liberatore; egli fu vescovo di Tournai per quarantacinque anni ed è noto per le lotte che condusse per salvaguardare il cristianesimo contro gli invasori barbari e contro il diffondersi dell’arianesimo. Morì a seguito delle ferite riportate dopo essere stato assalito da una banda di eretici mentre usciva di chiesa. Esercitò il suo ministero in un’epoca difficile e travagliata, il tempo della conquista dei Franchi del re Clodoveo e delle numerose migrazioni barbariche. Le notizie sul suo conto ci provengono dalla Vita scritta da san Medardo, suo contemporaneo e dalla Vita che lui stesso ci ha lasciato. La sua salma è conservata nella cattedrale di Tournai. Nel paese di Salutìo, il cui nome pare derivare proprio dal nome del santo vescovo Eleuterio, la pieve di cui si ha testimonianza dal 1027 nel Regesto Camaldolese, conserva una tela attribuita a Michelangelo Vestrucci di Lorenzo, pittore originario di Montevarchi. Poche le notizie sulla formazione artistica del pittore (Montevarchi, 1569 – post 1634), che certamente frequentò la bottega di Jacopo Ligozzi (Verona, 1547 – Firenze,1627) e guardò alle opere di Ludovico Cardi detto il Cigoli (Cigoli 1559 – Firenze, 1613). L’artista che lasciò opere soprattutto nel Valdarno Superiore, risulta immatricolato dall’11 giugno 1595 all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze dove ricoprì la carica di console nel 1597. Affascinante pittore, poco conosciuto, lavorò per la pieve di Salutìo al tempo del pievano Tero Teri originario del luogo. Al Vestrucci si devono due tele conservate nella pieve, quella che si trova sopra l’altare della Compagnia del Rosario, risale al 1618 ed è stata probabilmente commissionata dalla Governatrice della Compagnia stessa, Porzia Teri. Attribuita al pittore Michelangelo Vestrucci dallo Storico dell’Arte Alessandro Nesi su base stilistica e documentaria (lettera che risale al secolo XVII), il dipinto raffigura la “Madonna del Rosario e santi” ed è incorniciato dai medaglioni con i Misteri Gloriosi, Gaudiosi, Dolorosi. I santi che si trovano sulla sinistra sono San Domenico, ritratto nell’atto di ricevere dalla Madonna la corona del rosario e Carlo Borromeo; sulla destra sono presenti San Francesco e Sant’ Eleuterio vescovo di Tournai con la mitria e il pastorale. Di interesse documentario risulta la veduta del paese di Salutìo sullo sfondo che presenta ancora ben distinguibile il castello, del quale oggi rimangono poche tracce nella più recente costruzione architettonica.
CasentinoPiù è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriversi al canale e restare sempre aggiornato su ciò che accade in Casentino: notizie, eventi, approfondimenti. Il servizio è gratuito, il tuo numero resterà riservato (non visibile agli altri iscritti) e non è invasivo perché le notizie non andranno a sommarsi nella chat, ma le vedrai, se vorrai, nella sezione “aggiornamenti”. Grazie!