Il film è stato al centro del progetto interculturale promosso dall’Unione dei Comuni, nell’ambito dell’Ecomuseo del Casentino.
Un film, quello premiato al Trento Film Festival, girato tra i boschi, tra i borghi, tra la gente e i panorami del Pratomagno, montagna simbolo del nostro territorio che ha dato anche il titolo a questo piccolo capolavoro. Prodotto da Macma e girato dai registi Gianfranco Bonadies e Paolo Martino ha come protagonisti Sulayman Banora, un giovane pastore gambiano e Alberto Pasolini, un bambino, che si incontrano e stringono una amicizia in simbiosi con la natura e con le capre che portano al pascolo. Un omaggio alla vita vera, ai legami autentici che guardano alle provenienze e al colore della pelle e che nascono proprio seguendo le orme delle antiche direttrici di transumanza.
E proprio il tema della migrazione, dalla transumanza, fino alle più recenti storie di pastori, boscaioli, carbonai, pinottolai e tosini itineranti, è stato al centro del progetto interculturale dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino che, grazie all’iniziativa “Migranti di ieri e di oggi” promossa dall’Ecomuseo del Casentino, ha proiettato nelle piazze della vallata il film ora premiato a Trento e affiancato a proiezioni tratte dalla Banca della Memoria. Una soddisfazione anche per l’ente che, attraverso il ciclo di eventi estivi – che hanno toccato i comuni di Talla, Montemignaio, Poppi e Raggiolo – ha puntato proprio alla sensibilizzazione del tema degli spostamenti, dalla transumanza alla migrazione di oggi, spostamenti che da sempre fanno parte della storia dell’uomo e che oggi ritornano prepotentemente a bussare alle nostre porte. Il progetto e’ stato sostenuto anche da SIPROIMI, dell’Unione dei Comuni del Casentino. Cambiano i colori dei volti, i mestieri, i paesi, ma rimane immutato il desiderio di migrare alla ricerca di migliori condizioni di vita. E proprio in questo viaggio, breve o lungo che sia, possono nascere legami profondi, proprio come accade nel film.
La trama vede, dopo molti anni da quella amicizia nata nelle praterie del Pratomagno, il ritorno di Alberto nei luoghi della sua infanzia, un viaggio attraverso il mondo che aveva visto da bambino e quello che ne resta. Con una certezza, nella valle questa amicizia tra un ragazzo di 21 anni e un bambino di 4 anni forse non sarebbe stata possibile. “Pratomagno” è stato proiettato a Milano durante il festival di documentario “Visioni dal mondo” e al “Perso, Perugia Social Film Festival” di Perugia dove ha vinto il premio “Jail Short”, conferito da una giuria di detenuti. Grazie alla proiezione del film, è stata data voce ad alcune testimonianze di migranti presenti nel territorio casentinese. Dal 2 settembre si potrà vedere in streaming gratuitamente.
Ufficio Stampa Unione dei Comuni Montani del Casentino