- Oltre 1500 attacchi alle greggi nell’ultimo triennio in Toscana.
Sono i numeri denunciati dagli allevatori per quanto riguarda l’emergenza lupi in Toscana, un problema che sta preoccupando la stessa Regione Toscana, oltre alle imprese e ai produttori.
- Allevatori Casentinesi: “Sulla questione lupi siamo perdenti, nessuno ci ascolta!”
Questo è il grido d’allarme e di richiesta d’aiuto che ci è giunto anche dal mondo degli allevatori e coltivatori che si sono ritrovati nei giorni scorsi a Poppi nel corso di un incontro informale con il Vice Presidente del Consiglio della Regione Toscana Marco Casucci.
«In trenta secondi i lupi si sono portati via il guadagno di tutta l’estate. Oltre alle pecore sono stati sbranati diversi agnelli giovani, che non avevano l’orecchino, quindi non sono risarcibili. Per molto tempo il gregge è rimasto terrorizzato, non mangiava e deperiva producendo meno latte. Di fatto, nessuno può difenderlo dai lupi e nemmeno io posso fare niente anche se ho portato la rete di recinzione a due metri d’altezza… c’è solo da sperare che i predatori non ritornino.»
A parlare è Francesca Minucci, 85 anni, allevatrice di Poppi, ma con un piglio e un’energia da fare invidia a molti giovani e giovanissimi di oggi. Racconta che prima del Covid il branco assalì il gregge facendo scempio di 15 pecore molte delle quali con “in pancia” alcuni agnellini.
«In questo caso – ricorda – i danni non furono solo per la perdita degli animali o del latte, ma ci furono anche le spese sia di trasporto che per l’inceneritore di Parma, dove vennero portate le bestie morte…»
«Ma vi hanno rimborsato?» – chiede Marco Casucci.
«Un rimborso?… lasciamo perdere, meglio non parlarne, sulla questione lupi siamo perdenti, nessuno ci ascolta e se anche i risarcimenti fossero adeguati, il denaro non potrà mai compensare la rovina di un gregge che viene formato con anni di lavoro, oltre che al danno morale di sentirsi abbandonati dalle Istituzioni come se fossimo noi dalla parte del torto».
Un grido d’allarme e di richiesta d’aiuto rivolto alla Regione Toscana dal mondo degli allevatori casentinesi.
«Con numeri fuori controllo è altresì a rischio l’equilibrio ecologico. – Interviene un altro allevatore di Pratovecchio. – Occorre un nuovo Piano Lupo con misure più efficaci anche per gli ibridi».
«Questa situazione è purtroppo anche il risultato del Progetto Life Wolf Alps, – fa eco un altro allevatore – che in questi anni ha pensato a tutelare solo il lupo e non gli allevatori, autentici custodi sul campo del nostro territorio».
“Sia chiaro, non vogliamo sterminare il lupo, chiediamo solo che venga tenuto numericamente sotto controllo.”
Volendo accennare ad un quadro completo del problema relativo ai lupi, che sono in netta espansione in tutta Europa come in Italia e questo perché, come affermano gli esperti, hanno ritrovato casa in un territorio progressivamente rioccupato dal bosco, divenuto un vero e proprio ristorante a cielo aperto con numerose prede oggi disponibili.
«Una ventina di pecore – racconta uno di Pratovecchio – sono morte in montagna dopo l’assalto a un gregge effettuato da un paio di lupi.»
«La Regione – interviene prendendo la parola il Vice Presidente Marco Casucci – ha cercato di fronteggiare questa situazione investendo soldi in opere di prevenzione, supportando gli allevatori danneggiati mediante il rimborso dei danni subiti, ma certamente può essere fatto qualcosa di più.»
“Riguardo alla delicata tematica – prosegue Casucci – auspico un doveroso snellimento della burocrazia, maggiori, continue ed adeguate risorse da destinare a supporto di chi è danneggiato dalle predazioni e in materia avevo già promosso un intervento in Regione.”
«I lupi continueranno ad espandersi quotidianamente anche nei nostri territori; inevitabilmente, continueranno a predare anche gli animali domestici – intervengono a più voci gli allevatori – chi vuole proteggerli dovrebbe fare di tutto per aiutare i pastori e gli allevatori a ridurre il conflitto, aumentando sorveglianza, reti e cani da guardia.»
«L’eccessiva presenza di lupi va a penalizzare gli allevamenti bovini e ovini più virtuosi, ovvero, quelli che hanno scelto il pascolo allo stato semi brado salvaguardando l’ambiente e il benessere animale – aggiunge un anziano di Poppi.»
«Al momento, i nostri allevatori si stanno proteggendo con i cani da guardiania e alzando le reti di protezione ma, certamente, non è sufficiente. Sarebbero opportuni contributi specifici per meglio agevolare le aziende. Dal fronte dei rimborsi in caso di aggressione, invece, le procedure sono molto lunghe e passano attraverso l’esame del Dna sui campioni biologici della vittima, per riscontrare l’effettiva causa imputabile al lupo ed in questi casi i tempi si allungano.»
«In gioco non ci sono soltanto la sicurezza del bestiame e il lavoro agricolo – riprende a parlare l’allevatore di Pratovecchio – potrebbe esserlo anche l’incolumità dell’uomo.»
«Con numeri fuori controllo è altresì a rischio l’equilibrio ecologico – conclude l’allevatore – occorre un nuovo Piano Lupo con misure più efficaci, anche, per gli ibridi.»
«Recentemente sono stato al Parlamento Europeo – riprende a parlare Marco Casucci – ed ho avuto l’opportunità di dialogare in merito con l’On. Panza che, tra l’altro, è consigliere per la Montagna del Ministro Calderoli. Nell’interessante incontro, è emerso come sia importante avere un approccio pragmatico sulla criticità.»
«Anche il Comitato Emergenza Lupo – Arezzo, – tiene a precisare Casucci – in un solo mese ha raccolto ben oltre 3700 firme, una cifra importante dal punto di vista numerico, anche perché simbolicamente rappresenta una firma per ognuno di quei lupi che le stime ufficiali dicono esserci in Italia.»
Una petizione, questa, rivolta all’On. Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e della foreste ed all’On. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, che entrambi hanno le competenze relative alla gestione della popolazione della specie “Canis Lupus” nel territorio nazionale.
«Anche il presidente Giani si è detto d’accordo nel cercare di risolvere il problema dei lupi con gli operatori agricoli che chiedono di contenere la presenza di questi animali sul nostro territorio.» Dichiarazioni queste fatte all’Europarlamentare della Lega On. Panza in occasione di un loro recente incontro.
«È mio impegno e mio dovere, come consigliere regionale – precisa Marco Casucci – passare dalle parole ai fatti concreti. Auspico che il tema torni presto all’attenzione della Conferenza Stato regioni. Regolare la presenza del lupo è un fattore, infatti, imprescindibile per evitare lo spopolamento delle aree montane, questione su cui tutti dobbiamo essere impegnati. I lupi, lo ricordiamo, stanno sempre più mettendo in crisi allevatori ed agricoltori sul nostro territorio.»