Il treno del Casentino è a rischio? Facciamo un po’ di chiarezza

Con il comunicato stampa del 9 novembre scorso (e che potrete trovare al seguente link: …siamo preoccupati per il futuro di Lfi…), la società LFI, tramite il suo presidente Maurizio Seri, ha portato a conoscenza i propri utenti e tutti i cittadini che la Provincia di Arezzo ha dichiarato il servizio ferroviario Arezzo-Pratovecchio-Stia-Sinalunga come “servizio non strategico per l’Ente” e, di fatto, ha chiesto di uscire dalla società partecipata di cui detiene un’importante quota (ricordiamo che LFI è una società partecipata a maggioranza pubblica). A questa decisione, a suo tempo, si sono opposti sia i sindaci del Casentino che la direzione di LFI. La Provincia di Arezzo, di conseguenza, ha fatto ricorso al tribunale civile di Firenze (sezione specializzata in materia di Imprese), ferma nella sua posizione. A gennaio il Tribunale di Firenze dovrà esprimersi sulla questione e decidere il futuro di LFI. A quel punto, gli scenari possibili saranno 3 e sono i seguenti:
1) Il tribunale di Firenze dà torto alla Provincia di Arezzo e tutto torna come prima con buona pace di tutti.
2) Il Tribunale di Firenze accoglie il ricorso della Provincia. A quel punto la Provincia di Arezzo esce dalla partecipata e, di conseguenza, LFI deve liquidare 3.280.000 euro alla Provincia (il valore delle azioni in quota alla Provincia) e, successivamente, trovare qualcuno che quella quota la acquisti.
3) La Provincia di Siena, anch’essa in quota alla società, decide di seguire ciò che ha fatto la Provincia di Arezzo ed esce dalla partecipata. Questo sarebbe lo scenario peggiore perché la quota pubblica non sarebbe più maggioritaria e la società LFI, da statuto, andrebbe sciolta e messa in liquidazione. Conseguenza: i dipendenti sarebbero licenziati o ricollocati e il servizio ferroviario dovrebbe essere riassegnato attraverso apposita gara. In sostanza, un disastro.
Da fonti autorevoli abbiamo appreso che la Provincia di Arezzo avrebbe intrapreso questa strada in base all’interpretazione che avrebbe dato alla legge n° 244/2007 (Finanziaria 2008) e chiesto il recesso in base all’art. 1 comma 569 L.147/2013 che, di fatto, ha prorogato al 31.12.2014 ciò che diceva la legge 244 del 2007. Sul perché, invece, le due Province in quota alla società LFI (Arezzo e Siena) si comportino in maniera diversa, ci stiamo ancora interrogando.

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