Domenica 26 giugno è stato inaugurato l’Immagine Camp di Santa Maria, l’undicesima area dedicata ai giovani.
Grazie all’interessamento del Rotary Club Casentino l’intera area è diventat anche un’opera d’arte vivente che colloquia con l’esterno grazie al lavoro realizzatoDagli street Artist di fama nazionale Andrea Crespi e Manu Invisible.
L’investimento complessivo fatto sul campetto da basket è di circa 65 m ila euro: 35 mila euro provenienti da casse comunali, 30 mila euro raccolti dal Rotary Club Casentino attraverso una serie di sponsor che vengono dal territorio e anche oltre.
Da domenica scorsa, quando sono scesi in campo i piccoli atleti del Volley di Soci e del basket di Poppi, il campo è entrato ufficialmente a far parte della comunità, come bene prezioso e come luogo di incontro.
Soddisfazione è stata espressa sia dal Sindaco che dal Presidente del Ratoray Club Casentino Marcello Zazzaro per il lavoro fatto e per un futuro che si è tinto dei colori della pace e dell’inclusione.
Il campo da Basket di Santa Maria si chiamerà “Imagine” in onore a John Lennon a cui è dedicato l’ampio piazzale dove lo stesso sorge e in onore a tutti coloro che nel mondo sono portatori di pace, in un momento storico che ci chiama tutti a dover portare avanti questo valore fondamentale.
I canestri del campo da basket sono stati donati all’amministrazione dall’Associazione Basket Poppi che gestirà la struttura in collaborazione con la Casentino Volley.
Il campo da basket è stato battezzato da Matteo Tersillo, il giovanissimo campione di basket aretino, figlio del dirigente scolastico dell’Isis di Bibbiena che attualmente gioca nella squadra del Midland College in Texas. Matteo ha affiancato il sindaco e i rappresentanti del Rotary nel dare il benavuto a questo nuovo spazio di sport insieme ai piccoli del Basket Poppi che hanno invaso con il loro sorriso e con la loro voglia di esserci, tutti i colori della pace.
Accanto all’immagine di John Lennon, che emerge sulla parete di fondo grazie ad un sapiente gioco di linee orizzontali, tutti coloro che erano presenti all’inaugurazione hanno lasciato il loro nome.
“Io c’ero”, dicono quei nomi, c’ero per dare testimonianza di un nuovo inizio fatto di grandi valori che lo sport è capace di costruire e veicolare nel tempo e negli spazi condivisi.