Assessore, cosa si inaugura domenica 22 settembre?
Si inaugura il primo tratto della Ciclovia dell’Arno, quindi molto simbolico. Si tratta del collegamento tra Stia e la zona industriale di Castel San Niccolò e tra Ponte a Poppi e Bibbiena. Un percorso che prevede anche opere complesse e importanti come l’attraversamento del fiume a Pratovecchio e che va a aggiungersi al tracciato già realizzato tra Bibbiena e Rassina.
Capofila per la realizzazione dei lavori nel tratto casentinese è stata l’Unione dei Comuni, come ha contribuito, invece, la Regione Toscana?
La Regione ha ideato e cofinanziato tutta l’opera nella quale crediamo molto. Si tratta di un impegno importante sotto tutti i punti di vista. Considerate che il Sistema integrato Ciclovia dell’Arno – Sentiero della Bonifica quando sarà completato sarà lungo più di 400 km e attraverserà più di 60 comuni. Il costo complessivo dell’opera è di circa 34 milioni di euro, finanziati con l’utilizzo di fondi regionali, statali ed europei. Per il solo tratto casentinese è previsto un investimento di 6 milioni di euro. La realizzazione è partita proprio dal Casentino e penso che questo sia motivo di soddisfazione per tutti.
Abbiamo fatto un sopralluogo per vedere lo stato dei lavori e abbiamo trovato canaline di scolo, staccionate nuove, fossetti, i ponti praticamente finiti, etc. È soddisfatto dei lavori svolti e della tempistica con cui sono stati realizzati?
Mi sembra che sia stato fatto un buon lavoro. Oltre al tracciato sono state necessarie una serie di opere ingegneristiche e idrauliche di particolare complessità. Stiamo lavorando per dare alla Toscana una delle ciclovie più belle d’Europa, che collega l’Appennino con il mare, attraverso territori affascinanti e ricchi di storia, importanti città d’arte e grandi bellezze naturalistiche e paesaggistiche.
Partendo dal presupposto che la Ciclopista possa essere un’attrattiva in più per la nostra valle, è chiaro però che il lavoro da fare è ancora tanto. Non crediamo, infatti, che sia sufficiente realizzare l’infrastruttura e basta: questa va manutenuta in buone condizioni, se una volta realizzata venisse abbandonata… sarà stato tutto inutile.
Già nella scorsa legge finanziaria regionale abbiamo deciso di estendere l’impegno della Regione anche alla fase di manutenzione con l’obiettivo di garantire un’azione omogenea ed efficace su tutto il percorso delle Ciclovie di interesse regionale. La Regione si farà carico del 60% dei costi, il restante sarà ripartito tra i comuni interessati. Aggiungo che sarà importante anche lo spirito civico dei cittadini. La ciclovia è un bene di tutti, come una piazza o una scuola, teniamola con cura.
L’infrastruttura è sicuramente bellissima e anche questo stesso anno, nonostante non fosse completata, già frequentata da tantissimi casentinesi a passeggio, di corsa e in bicicletta. Ovviamente, però, non è stata pensata solo per i casentinesi. Lei crede nella Ciclovia come volano per un nuovo turismo ecosostenibile in Casentino?
Assolutamente sì. Oltre ad essere un bene che può essere vissuto da tutta la comunità promuovendo lo sport e l’attività all’aria aperta, la ciclovia potrà essere anche un’infrastruttura dello sviluppo del territorio in chiave turistica. Anche perchè sulla direttrice dell’Arno, in tutta la vallata, si sta sviluppando un sistema di ciclovie davvero interessante. Inoltre la ciclovia si integra molto bene con i Cammini di Francesco e di Dante. Il Casentino avrà delle vere e proprie infrastrutture del turismo slow ed ecosostenibile.
Bisognerebbe trovare il modo di intercettare questi nuovi turisti che arriveranno e offrire loro servizi specifici di cui, soprattutto i ciclisti, hanno bisogno. Lei pensa che in questo senso si debbano muovere gli imprenditori privati del settore o il pubblico possa fare ancora qualcosa?
Il pubblico può fare alcune cose e stimolare il privato a farne altre. Ad esempio c’è bisogno di per creare nuovi servizi e attività lungo il percorso, penso ad esempio al noleggio di bici e e-bike, alla ristorazione, all’ospitalità, alle attività escursionistiche, ai trasporti turistici nelle località più belle ma più difficilmente raggiungibili, tutte attività di carattere imprenditoriale che però devono trovare uno stimolo nella volontà politica delle istituzioni di investire davvero nel futuro della ciclovia dell’Arno. Poi servirà un’efficace azione di promozione che dovrà riguardare non solo il tratto casentinese, ma tutta l’opera nel suo complesso e su questo il pubblico avrà un ruolo fondamentale.
Quali sono le prossime tappe della realizzazione?
Tra la fine del 2019 e l’inizio del prossimo anno partiranno i lavori dei lotti 2 A e B e 3. Il Lotto 2 prevede la realizzazione degli interventi a monte di Poppi e da Rassina a Ponte Buriano e del tratto in variante del percorso del Torrente Teggina, con la realizzazione delle passerelle sul Torrente Archiano, sul Torrente Rassina e sul Fiume Arno in località Giglioni, e delle opere accessorie e di completamento (pensiline, cartellonistica, ecc.). Il Lotto 3 rappresenta il completamento del progetto generale con la realizzazione del tratto di raddoppio a Bibbiena in località Le Chiane e il tratto in variante tra Subbiano-Giovi, nonché delle passerelle sul Torrente Corsalone e sul Rio Solano, attualmente in fase di progettazione, inizieranno nel corso del 2020.
Per concludere le facciamo una “proposta indecente”: il prossimo anno, da programma, la pista ciclopedonabile sarà conclusa e si potrà arrivare, senza interruzioni, da Stia fino ad Arezzo. Per l’evento inaugurale sarebbe molto bello organizzare la “Maratona dell’Arno”, che ci darebbe grande visibilità e porterebbe molta gente. Qualora ci fossero delle società sportive interessate e qualora fosse possibile organizzarla dal punto di vista tecnico e logistico, la Regione Toscana sarebbe disposta a finanziarla?
Mi sembra una bellissima idea che coglie lo spirito di quello che stiamo facendo, coniugando sport, natura e paesaggio, però l’organizzazione degli eventi sportivi spetta alle società sportive, magari in collaborazione con gli enti territoriali. Ogni anno la Regione fa numerosi bandi per il sostegno a questo tipo attività e non dubito che un’iniziativa di questo tipo possa essere meritoria.
L’inaugurazione della Ciclovia dell’Arno è prevista per domenica 22 settembre. Il ritrovo sarà al Parco del Canto alla Rana alle 9:30. Questo il programma:
Ore 9,30: Parco del Canto alla Rana di Stia – Taglio del nastro
Interverranno:
Nicolò Caleri, sindaco di Pratovecchio Stia
Giampolo Tellini, ass. alle infrastrutture Unione dei Comuni del Casentino
Lorenzo Remo Ricci, presidente dell’Unione dei Comuni del Casentino
Vincenzo Ceccarelli, Ass. regionale alle infrastrutture, mobilità urbanistica e politiche abitative.
Ore 10: Pedalata amatoriale aperta a tutti in collaborazione con Fiab, con partenza da Stia e arrivo a Castel San Niccolò.