“Maître Chocolatier, Talenti in Sfida” è il primo talent show italiano per aspiranti Maîtres Chocolatiers indetto da Lindt Italia, parte del gruppo svizzero Lindt & Sprüngli, che è andato in onda su TV8 a partire dal 20 novembre 2021. Le cinque puntate sono attualmente disponibili anche On Demand su Sky. Dieci professionisti, massimi esperti nell’arte del cioccolato, hanno gareggiato fra loro fino all’ultima pralina per entrare nella squadra dei Maîtres Chocolatiers di Lindt Italia. Il programma è stato condotto dallo chef stellato e giudice di MasterChef Italia Giorgio Locatelli. Al suo fianco è stata convocata una giuria d’eccellenza, composta dal Maître Chocolatier e Responsabile Ricerca e Sviluppo di Lindt & Sprüngli Nico Tomaselli, dalla pasticcera e autrice di due libri best seller in Europa Melissa Forti e da un ospite d’eccezione, a sorpresa in ogni episodio, proveniente dal mondo dello spettacolo. In ogni puntata sono state proposte due sfide: il Creation Test, per mostrare la propria sensibilità artistica e la capacità di concretizzare la propria ispirazione, e l’Expertise Test, per dimostrare di avere le capacità tecniche per riprodurre il tratto essenziale e caratteristico dei prodotti più iconici di Lindt.
Oggi abbiamo il grandissimo piacere di poter intervistare Lisa Pericoli, vincitrice della primissima edizione del programma.
Come nasce il tuo amore per il cioccolato?
All’inizio con il mio Babbo, che per gioco con alcuni amici ha frequentato un corso di cioccolateria, e poi con gran gioia di mia mamma insieme ci divertivamo a sporcare la cucina. Mi sono appassionata alla pasticceria mentre lavoravo in una struttura vicino a casa, dove mi occupavo di panificazione e mi era stato chiesto di occuparmi della piccola pasticceria per la pizzeria gourmet. Non avevo mai fatto pasticceria prima di allora e come sfida personale ho cominciato a studiare anche cioccolateria, e da lì in poi è stato amore!
Che cosa rappresenta il cioccolato per te?
Il cioccolato per me è magico, un ingrediente poliedrico che purtroppo viene usato pochissimo nella cucina salata. Per me è il modo di esprimere la mia creatività.
Quali sono i tuoi punti di forza come Maître Chocolatier?
Probabilmente il mio punto di forza è essere “nata” professionalmente come cuoca, perché avere un punto di vista improntato sul mondo salato invece che sulla pasticceria mi permette di sperimentare cose ricette completamente diverse fra loro. Poi si vedrà, sono ancora agli inizi!
Che emozioni hai provato quando hai scoperto di essere stata selezionata per il programma?
È stata una bella botta allo stomaco, causa Covid era più di un anno che non toccavo il cioccolato e avevo paura di non essere all’altezza! Ma passata la paura, è arrivata la voglia di mettersi in gioco e fare una nuova esperienza.
Nel tuo primo Creation Test hai preparato il “Casentino”, un set di praline ai funghi porcini e liquore “Lacrima d’abete” dei monaci camaldolesi, che ha subito colpito l’attenzione dei giudici. Qual è stata la tua fonte d’ispirazione per la realizzazione di questa ricetta?
Ho avuto l’ispirazione per questa pralina mentre sfogliavo le Novelle della Nonna di Emma Perodi e ho iniziato a pensare come poter creare una pralina con i sapori della nostra vallata. Subito mi sono venuti in mente i funghi e poi il nostro bellissimo parco, quindi, è stato naturale scegliere il liquore dei monaci.
Oltre al Creation Test hai affrontato anche gli Expertise Test. Qual è stato il prodotto che hai preferito realizzare fra quelli proposti?
Sicuramente la borsetta vintage “Zisa Esplosiva” dedicata a mia Nonna Marisa, che mi ha lasciato diverse borse vintage!
Per la finale hai creato la tua personalissima Limited Edition, “La Via della Seta”, dove hai utilizzato quattro diversi tipi di spezie. Come mai hai scelto proprio questo tema e quei quattro specifici ingredienti?
Io amo la cucina etnica e adoro giocare con le spezie, per questo ho pensato al concept de “La via della Seta”. Le praline sono un viaggio sensoriale in vari Paesi che nell’antichità ne facevano parte: la paprika dall’India, lo zafferano dall’Iran, il Pepe Sichuan dalla Cina e il Lemongrass dalla Thailandia.
Quali sono le caratteristiche che secondo te deve avere un Maître Chocolatier?
Sicuramente l’amore per il cacao e la gioia. Il cioccolato fa sorridere e crea euforia in chiunque lo mangi, quindi anche chi lo lavora dovrebbe provare ed esprimere felicità!
Quali consigli daresti a un neofita della lavorazione del cioccolato?
Forse l’unico consiglio che posso dare è di cominciare a studiare e farsi rapire pian piano da questo mondo goloso!
Hai seguito un percorso di studi specifico per apprendere l’arte della lavorazione del cioccolato?
Ho frequentato un Master presso l’Accademia Maestri Cioccolatieri di Belluno di Angela de Luca, un corso intensivo di 6 mesi, dove ho imparato tutto quello che c’è da sapere! È stata un’esperienza meravigliosa! La direttrice Angela è un’insegnante unica, in grado di farti appassionare. Grazie a lei ho conosciuto molti professionisti del settore come Mario Romani che, con una pazienza quasi disumana, ci ha insegnato come usare l’aerografo e Roberto Caraceni – Vice presidente de “La compagnia del cioccolato” – che ci ha introdotto alla degustazione sensoriale.
Oltre alla pasticceria, quali sono i tuoi interessi?
Il mio più grande interesse è il cioccolato, più che la pasticceria in generale. Sono una grande appassionata di musica, senza non riesco a far nulla!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Secondo te il Casentino può essere un buon punto di partenza per realizzare i propri sogni?
Mi concentrerò per dare il massimo in Lindt Italia e mi piacerebbe molto andare a visitare le piantagioni di cacao. Il Casentino è assolutamente un buon punto di partenza: è un luogo incantevole, colmo di storia e tradizioni: per le persone che riescono a coglierne la sua unicità e a farla propria sarà sempre un valore aggiunto al proprio essere.