La casentinese Giulia Ducci e il suo progetto di “rivoluzione rurale”

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Con Giulia è stato subito feeling. Due donne, una molto più giovane dell’altra ma che si sono piaciute subito, nonostante la lontananza del pensiero comune


Vi spiego meglio: mi sento lontana dal pensiero di Giulia semplicemente perché io non posseggo il dono della spiritualità di cui lei è intrisa, quel dono dentro il quale lei volteggia, nel senso che per quanto mi adoperi a pensare anche agli altri, mi sento di dire che i miei orizzonti sono molto più ristretti dei suoi, per farla breve io non supero troppi confini, ecco!
Giulia invece lei va, si porta là dove il bisogno è più incombente, là dove c’è, oltre gli stenti, ancora tanto bisogno d’imparare a sorreggersi, a stare in piedi nonostante tutto.
E questa giovane donna si è diretta ed ha portato la sua mano oltre che il suo cuore palpitante nell’India occidentale e precisamente nella regione di Maharashtra, in quel paese colorato dove tutto combacia con l’odore di spezie e dove lei ha studiato e preso la certificazione per poter insegnare lo Yoga, uno Yoga “sottile”, atto a curare l’anima.
Giulia per ottenere questo risultato si è basata sullo studio delle scritture vediche, un’enciclopedia del sapere senza tempo, all’interno della quale ha incontrato la filosofia, la medicina, lo studio del comportamento sociale, la scienza, ma soprattutto una disciplina pratica che, applicata alla quotidianità, le ha fatto scoprire quel senso della vita che le è indispensabile per poter servire gli altri e trasformare se stessa.
Il progetto che Giulia sta portando avanti in India, nel piccolo villaggio di Manoli, si chiama “The Nagaradi Gram Project”, ed è un progetto educativo e di rigenerazione umana e spirituale che ha più obiettivi: dal sostegno nelle scuole primarie con programmi basici ma anche innovativi, basati su yoga e meditazione, allo sviluppo economico con programmi di appoggio all’agricoltura, al commercio e alla emancipazione femminile, all’educazione spirituale basata sui Veda, che ha come obiettivo quello di fornire alle persone una motivazione più profonda che permetta di trasformare una lotta per la sopravvivenza in una vita piena e soddisfacente.
“Anche se l’India è lontana dalla nostra realtà – sono parole di Giulia – avere compassione per chi soffre è un segno di grandezza e saggezza e l’unico modo per cambiare realmente la società in cui viviamo. La vera rivoluzione avviene nel cuore di ognuno di noi.”
Sicuramente la lunga esperienza di Giulia, che ha vissuto per tanti anni in Colombia dove ha girato documentari a sfondo sociale e antropologico, le ha insegnato molto. Alla fine però vedere da vicino morte, torture e sofferenza l’ha resa frustata e bisognosa di risposte, e proprio grazie alla ricerca spirituale e all’avvicinamento alla cultura indiana lei ha potuto allargare i suoi orizzonti e riconciliare la connessione tra il suo corpo e la sua anima, e procurarsi così gli strumenti giusti per continuare ad aiutare gli altri.
Durante il suo soggiorno in India ha conosciuto un devoto della Coscienza di Krishna che da ben sette anni era educatore e leader spirituale; insieme a lui, inspirata dalla sua determinazione e dalla fede assoluta in un miglioramento globale, Giulia ha iniziato il progetto educativo “The Nagaradi Gram” nel villaggio di Manoli, progetto che porterà avanti sia dall’Italia, con la raccolta fondi ed i vari eventi connessi all’iniziativa, che dall’India, viaggiando spesso per partecipare attivamente come insegnante di sostegno per bambini ed adolescenti ed organizzare i fondi europei in iniziative locali e stipendi per tutti gli educatori del team che si sta formando in questi mesi.
Questa è oggi la vita di Giulia Ducci, che fin da piccola sentiva il bisogno di emergere ascoltando gli altri, servendo gli altri, relazionandosi con persone con mentalità diverse, aprendosi a nuove verità e nuove culture, ed è proprio per questo che si è portata lontano nel mondo, dove più credeva ci fosse bisogno di lei o dove, seguendo nuove discipline, ha capito come trasformare la sua vita e dargli finalmente profondità e valore.
Pochi giorni fa presso la Fondazione Baracchi, che è stato il primo sponsor italiano del progetto, Giulia ha esposto ai presenti la sua campagna, inaugurando così una notte magica dove il recital di Luca Mauceri sui passi di San Francesco, la sua sensibilità e capacità artistica ed il richiamo di Giulia verso un’apertura all’altro, alla ricerca dell’empatia ed alla tolleranza, hanno intriso la serata di amore e speranza.
Con questo articolo si spera di “far voltare” qualcuno, quantomeno si spera che quel qualcuno vada a documentarsi sul progetto di Giulia Ducci, una donna casentinese che si porta lontano per aiutare gli altri, e noi anche solo per questo, dobbiamo essere fieri di questa “nostra figlia” che è chiamata ad andare sempre più lontano. Per ulteriori informazioni sulla campagna si può entrare nella pagina gofundme.com/the-nagardi-gram-project, lasciare una piccola donazione, qualunque cifra anche la più piccola può fare miracoli, condividere il progetto con amici e conoscenti ed essere sempre aggiornati su tutte le iniziative che già in questo momento si stanno sviluppando in Manoli grazie ai primi fondi italiani.
Per quanto mi riguarda mi sento arricchita ad averla incontrata e conosciuta, ma soprattutto mi ha fatto capire quanto alle volte sia bello andare anche un poco più in là!
Grazie Giulia

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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