La comunicazione ai tempi del covid: tra esigenze di sicurezza e inutili protagonismi

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Coronavirus - foto di repertorio

Riportiamo integralmente il seguente comunicato stampa del PD di Bibbiena

“Il PD di Bibbiena ha ricevuto una lettera molto risentita da parte di un gruppo di cittadini del nostro comune in merito ad una vicenda estremamente spiacevole che pone l’attenzione su un tema cruciale: le modalità della comunicazione istituzionale in tempi di Coronavirus tra esigenze legittime di sicurezza e inutili protagonismi con dirette continue sui social!
Il Sindaco del Comune di Bibbiena la scorsa settimana nella consueta diretta FB aveva inopportunamente dato con grande leggerezza la notizia di un sospetto caso positivo… addirittura individuandolo come ospite dell’unica RSD del comune (la struttura socio sanitaria della frazione di Serravalle). Dopo 3 gg dai primi accertamenti quelli successivi eseguiti dalla ASL hanno escluso la cosa…. Resosi conto dell’evidente leggerezza (che aveva creato non pochi problemi a pazienti, operatori e relative famiglie additati pubblicamente come possibile fonte di contagio) forse avrebbe dovuto rimediare chiedendo scusa … e invece nella diretta FB successiva non solo non sono state presentate le scuse ma addirittura si è affermato che il soggetto era ‘guarito’ .
Al di là degli eventuali profili legali della vicenda la questione assume un rilievo politico che non riguarda solo Vagnoli ma tutti quei Sindaci che spesso senza competenze e plausibili giustificazioni, restringono o mettono in discussioni libertà fondamentali dei cittadini (circolazione, salute, privacy), sparando a chi la dice più grossa in una ricorsa al protagonismo fondato sulla paura della gente che, come in questo caso, può fare male ingiustamente. Alleghiamo la lettera ricevuta che siamo stati autorizzati a pubblicare come PD di Bibbiena. Lo scopo è quello di dare un contributo ad un dibattito sugli eccessi di questa comunicazione esasperatamente personalistica e sui rischi che senza una solidarietà vera da questa situazione il rischio è che in questo modo ad uscire fuori non sarà il meglio ma… ‘il peggio di noi’!!”

È successo che la comunicazione ai tempi del COVID19 da parte delle istituzioni, dei Sindaci in particolare, la si fa in modi diversi.
C’è chi per protocollo redige un comunicato scritto riportando il Bollettino ufficiale della ASL e rendendo conto dettagliatamente della situazione del proprio comune. Poi c’è chi invece al semplice ma efficace protocollo preferisce apparire sui Social in una sorta di spettacolo con la diretta Facebook giornaliera. Ogni sera una notizia nuova, se la notizia non c’è occorre crearla
Alla luce di tutto questo è successo che proprio dalla “diretta quotidiana”, sono uscite notizie inesatte, inopportune fornite in maniera leggera che hanno provocato danni e disagi a pazienti operatori e relativi familiari… Le parole, soprattutto quelle dette dal carismatico personaggio pubblico locale del momento, sono pietre e le pietre, se tirate addosso alle persone fanno male, molto male!
Quando si dice: nel nostro comune è stato rilevato un sospetto caso positivo in una RSD (Residenze per disabili) dove nel solito ambiente ha sede anche una RSA non si fa un’informazione eticamente corretta. Fino a che la notizia non fosse stata certa non c’era forse necessità di darla nè, tantopiù, di locallizzarla gettando pazienti, operatori familiari e contesto sociale di riferimento in grande difficoltà.
Ma non finisce qui perché la macchina della comunicazione in diretta Social del noto sindaco casentinese (chiariamo che poteva succedere ovunque) il giorno dopo, senza avere alcuna ulteriore notizia da parte dei sanitari, conferma nuovamente la positività della persona citata e il nome della struttura.
I tamponi sarebbero stati eseguiti il giorno successivo e i risultati si avrebbero avuto solo il giorno dopo ancora!
Ecco quindi che questa maniera di comunicare, in un territorio piccolo dove a grandi linee tutti sappiamo chi siamo, direttamente o indirettamente, fa sì che il clima suscettibile, di paure e sospetti emerge in tutto il suo lato peggiore.
Nella struttura nominata infatti si trovano oltre 100 persone tra ospiti disabili, anziani e operatori sanitari. A questi si debbono associare le rispettive famiglie, le persone e tutta la loro dignità di esser tali.
Le parole hanno un peso come si è detto in precedenza e per questo infatti non sono tardati episodi di conseguenze piuttosto spiacevoli.
I figli, i mariti o le mogli degli operatori sanitari che il giorno dopo alla notizia della conferma ingiustificata di positività dell’ospite della RSD sono stati oggetto di sgradevoli attenzioni da parte dei colleghi e in alcuni casi addirittura dei datori di lavoro che in alcuni casi hanno chiesto a queste persone di non venire al lavoro. Di stare a casa. Di essere degli untori.
Idem è accaduto agli stessi operatori una volta ritornate alle proprie case, nei rispettivi paesi.
Brutte, spiacevoli sensazioni di assurde situazioni!
Le parole hanno sempre un peso ed una carica politica pubblica importante come un sindaco deve saper bene dosare e controllare.
Non è ammissibile che prima si chiamano eroi, gli si fanno gli applausi dai balconi e si suona l’inno di Mameli poi, quando tornano a casa, nel paese, nel quartiere dove vivono si considerano come untori da tenere alla larga!
Succede agli operatori sanitari di ogni livello e succede pure ai loro familiari conviventi!
Non va bene!
Con questo tipo di comunicazione, si rischia seriamente di peggiorare lo stato delle cose. Si crea un clima di CACCIA ALLE STREGHE che non può rappresentare un modello di civiltà ideale.
Stante così le cose, questo virus rende le persone cattive, delatrici, invidiose e talvolta crudeli.
Sapete poi come è finita 6 giorni dopo?
Il sospetto caso positivo ….era negativo. Nessun malato di COVID…E la comunicazione del Suddetto Sindaco quale è stata? Non chiedere scusa per diciamo così la leggetrezza fatta, per non dire altro, ma che il sospetto caso positivo …era guarito??!!??!!
Stiamo dando un pessimo esempio ai nostri figli, ai GIOVANI, che ci guardano increduli, definendoci ora schizofrenici, ora creduloni, ora cafoni, ora EGOISTI!
La FIDUCIA e la SOLIDARIETA’ sono alla base del buon senso e segno di una civiltà matura.
È quindi evidente che se non iniziano coloro che hanno un ruolo istituzionale a darsi una calmata senza farsi prendere da manie di protagonismo , strumentali al consenso, che si può pretendere da noi cittadini?
Se queste sono le modalità tutto questa situazione non ci renderà migliori ma peggiori…e NON ANDRÀ TUTTO BENE!”
Crediamo che sia materiale interessante sul quale riflettere , a Bibbiena come da altre parti dove i Sindaci dovrebbero usare con maggiore prudenza le parole e usare buon senso nelle azioni invece di assecondare quando non addirittura fomentare le paure della gente disorientata difronte a questa immane situazione.
Unione Comunale PD Bibbiena

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