L’amministrazione incontra i cittadini: lunedì si ricomincia con Bibbiena

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La Giunta comunale di Bibbiena

Gli amministratori tornano ad incontrare i cittadini, a confrontarsi con la popolazione sui temi che riguardano la vivibilità del territorio, le problematiche emergenti e ovviamente recepire le richieste che provengono dai vari nuclei abitati.

Lunedì 18 settembre alle ore 21.00, presso la casa comunale di Palazzo Niccolini, si riparte con il progetto che porta l’amministrazione nei diversi luoghi del territorio per un confronto aperto e costruttivo con i cittadini.

Il Sindaco Filippo Vagnoli commenta: “Ogni ambito ha le sue caratteristiche, per questo, nel calendario proposto e del quale siamo arrivati ormai a metà, abbiamo voluto essere presenti su tutto il territorio in maniera estesa, coinvolgendo anche le frazioni. Confronto, ascolto e definizione di percorsi partecipati, è l’obiettivo che vorremmo perseguire per costruire insieme il futuro di questo territorio”.

Il cammino proseguirà lunedì 25 settembre a Terrossola, il 2 ottobre a Banzena per concludersi il 9 ottobre a Soci.

Vagnoli conclude: “Ritengo questo progetto molto utile per noi amministratori che, in questo modo, ci mettiamo al servizio dei cittadini in maniera attiva. L’ascolto è un momento di fondamentale importanza attraverso il quale riusciamo a comprendere in profondità le criticità dei vari contesti, ma anche l’opportunità che possiamo sviluppare insieme per il futuro. Gli incontri ci consentono inoltre, di fare comunità oggi qualcosa di assolutamente necessario per la nostra democrazia e per il benessere sociale e culturale. Solo mettendo al centro della nostra azione politica la comunità e quindi le esigenze dei singoli individui, possiamo guardare al futuro con maggiore forza. Voglio inoltre spendere una parola sul discorso delle frazioni nelle quali questa amministrazione ha investito molto, riportandole al centro di un interesse politico generale. Le aree interne hanno bisogno delle piccole realtà, quelle che ci portano a riflettere anche sul futuro dei territori che qualcuno chiama marginali e che di marginale, invece, non hanno nulla. Il racconto stesso che facciamo e ci facciamo delle aree interne deve cambiare partendo proprio da qui”.

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