Sabato 4 settembre alle ore 17.00 presso il Centro Creativo Casentino alla presenza dell’Assessora alla Cultura Francesca Nassini e al Presidente del C3 Annalisa Baracchi, sarà presentata ufficialmente la mostra di Florin Gabriel Cinpoesu, cittadino bibbienese che per la prima volta espone nella sua città.
Come dice Lucrazia Lombardo, curatrice della mostra: “La pittura di Cinpoesu ha un aspetto sognante che l’avvicina ai grandi maestri dell’astrattatismo, eppure lo stile di questo giovane è ibrido, sperimentale e riesce ad osare superando ogni definizione”.
Il Centro Creativo Casentino è diventato l’atelier perfetto per queste opere tra pittura, scultura ed installazioni artistiche come “Grido Materno” un video sintonizzato sul rumore primordiale dell’universo, l’ora del big Bang.
All’installazione prepara all’entrata nel salone nobile del Centro Creativo un utero luminoso dove ci accoglie la Maternità, un’opera di una forza incredibile, con la sua dolcezza e la sua rotondità, ma anche il suo grido d’amore.
In un momento come quello che stiamo attraversando l’opera della maternità con la scultura della cicogna che sorregge una provetta, ci offre un messaggio di speranza incredibile e potente.
L’Assessora Francesca Nassini commenta: “Sono particolarmente emozionata e felice per questa mostra perché credo che in un luogo come il Centro Creativo si possano creare momenti di cultura alti e importanti su cui fa convergere tante altre attività. La nostra comunità deve ritrovarsi nella cultura e da essa ripartire. Cinpoesu è stato per me una bellissima sorpresa. E’ bellissimo che abbia deciso di realizzare questo evento nella sua città dive vive e lavora. Credo che anche questo aspetto della comune e reciproca conoscenza di opportunità e genialità sia fondamentale per il Casentino”.
Florin Gabriel Cinpoesu ci mostra la sua interiorità, ma anche il mondo con occhi nuovi, ci mostra il fondo e le sommità, ci porta fuori l’intimità sofferente ma anche la speranza e la fede. Una pittura la sua che è quasi un dialogo continuo tra il dentro e il fuori, e ci mostra con delicatezza il mistero insondabile del nostro essere qui da involontari innamorati.