I giorni (e le notti) del cervo e del lupo stanno per aprirsi nelle Foreste casentinesi. Una nuova avventura si profila, tra i profumi, i suoni e le oscurità sterminate dell’area protetta.
In attesa di incontri improvvisi, per consegnare attimi intensissimi agli spazi più indelebili della nostra memoria.
Giovedi alle 14, 30 il grande evento di gestione faunistica si metterà in moto, articolando la sua poderosa macchina organizzativa nei tanti punti di raccordo dell’area protetta.
Per veterani e neofiti, dopo un anno di attesa, cominciano ufficialmente i giorni “del bramito”.
Dopo il saluto rituale e i ringraziamenti ai volontari da parte del Parco, si procede con la spiegazione delle complesse modalità di esecuzione del conteggio di cervi e lupi. Poi i censitori verranno accompagnati presso le strutture recettive assegnate. A seguire questi prenderanno posto nei diversi punti di ascolto disseminati su tutto il territorio protetto. La rilevazione del bramito del cervo avverrà tra le 20 e le 23. Alle 22,45 e alle 23,15, verrà eseguito il rilievo sperimentale della presenza del lupo mediante wolf howling (risposta dei branchi ad emissione amplificata di ululati registrati).
Alle 24 comincia il “dopo bramito” presso le diverse strutture recettive.
Perchè la rilevazione sia considerata valida è necessario avere una sequenza utile di due serate di ascolto e registrazione. Se le condizioni meteo saranno ottimali nei primi due giorni il censimento si chiuderà nella notte tra venerdi e sabato. Altrimenti si procederà nella serata successiva.
Parte integrante delle giorrnate di rilevazione, aperte a tutti, sono le manifestazioni collaterali.
Venerdì 29, sul crinale tosco romagnolo (Campigna), alle 10, si potrà patecipare al seminario formativo presso l’agriturismo Poderone “Esperienze di studio e monitoraggio nel parco nazionale Foreste casentinesi, m.te Falterona e Campigna”.
Il ricercatore e borsista Matteo Ruocco aprirà la mattinata parlando delle grotte di questo tratto d’Appennino presentando una ricerca sugli ambienti ipogei (sotterranei). Seguirà, alle 11, l’intervento: “Scoprire la biodiversità del Parco e delle faggete vetuste Patrimonio Unesco”, a cura di Nevio Agostini e Davide Alberti, del servizio promozione, conservazione, ricerca e divulgazione della natura dell’ente di gestione dell’area protetta. Alle 11,30, “Riserve biogenetiche casentinesi – bioacustica e ecoacustica per il monitoraggio ambientale”, sarà un intervento interessante sullo studio e l’interpretazione dei silenzi e dei suoni della foresta a cura del prof. Gianni Pavan, dell’università di Pavia, e di Paola Ciampelli, del Reparto Carabinieri di Biodiversità di Pratovecchio.
Alle 12, “Il lupo: educare per conoscere” chiude il programma prima delle conclusioni del presidente del Parco, Luca Santini. Intervengono Nadia Cappai, veterinaria, e Carlo Pedrazzoli, responsabile del servizio pianificazione del Parco.
Sabato 30 settembre, presso la struttura polifunzionale in legno della pro loco di Corezzo, in Vallesanta, sempre alle 10, si parlerà di “Esperienze di studio e monitoraggio nel Parco nazionale”.
Alle 11, 45 “Risultati del monitoraggio sperimentale della popolazione di lupo nel Parco” affiderà a Marco Mencucci, comandante del Reparto Carabinieri dell’area protetta, un report sulla realtà di questo affascinante animale nel territorio appenninico.
Alle 12:15, a precedere la chiusura dei lavori, a cura del presidente Luca Santini, si tratterà di ” Esperienze di studio e ricerca applicata alla gestione del cervo nelle aree protette”. Ne parleranno Sandro Nicoloso e Lilia Orlandi di D.R.E. Am Italia Soc. Coop, una delle realtà più importanti del settore in Italia.
“La gestione faunistica partecipata rappresenta un ulteriore momento di apertura dell’Ente verso l’esterno. Si tratta di un programma che ci permette di far conoscere luoghi di immensa bellezza e propagare la cultura ambientale nella cittadinanza. La citizen science, disciplina che sfrutta le enormi potenzialità del coinvolgimento attivo della gente comune, sta facendo registrare grandissimi passi avanti alla ricerca, in tutti i campi in cui è stata applicata. I vantaggi sono legati all’enorme mole di dati messa a disposizione contemporaneamente, all’interno di un’area di registrazione molto ampia. La passione e la motivazione sono altresì risorse indispensabili, il surplus dei tantissimi estimatori di queste foreste.” Luca Santini, presiedente del Parco.
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U.s. parco nazionale Foreste casentinesi, monte Falterona e Campigna
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