Dietro la questione Lfi, sembra celarsi qualcosa di inaspettato. Quali sarebbero i reali interessi della Provincia di Arezzo sulla società partecipata? Dalla notizia uscita oggi su La nazione (18 novembre, ndr e online, il 17 novembre), si apprende che, la Linea ferroviaria italiana, non sarebbe causa di perdite per l’ente provinciale, ma esattamente l’opposto! Dalle verifiche di un azionista Lfi (nonché commercialista di professione) risulterebbe che la Provincia avrebbe ottenuto una plusvalenza di oltre 4 milioni di euro grazie all’adesione con la società di trasporti. Altro che perdite! Almeno, stando a quanto emerge dal quotidiano nazionale.
La Lfi, dunque, da giorni sotto i riflettori della politica e della stampa dopo le dichiarazioni del presidente Maurizio Seri preoccupato per il futuro dell’azienda, sarebbe in crisi a seguito della decisione della Provincia di Arezzo di voler uscire dalla società. Il servizio offerto da Lfi, fanno sapere, non sarebbe utile per gli interessi dell’Ente pubblico. Tale situazione genererebbe, qualora la Provincia riuscisse a far valere la propria posizione, forti complicazioni per il proseguimento del servizio. Se non, addirittura, lo scioglimento dell’azienda. Come già comunicato in un precedente articolo (clicca qui per leggere), a sentenziare sulla faccenda, sarà un tribunale apposito che si esprimerà nei primi mesi del prossimo anno. In attesa dell’intervista al Presidente della Provincia di Arezzo, Roberto vasai, al quale rivolgeremo alcune domande sulla questione, vi terremo aggiornati su eventuali risvolti della vicenda.
(leggi anche l’intervista a Vincenzo Ceccarelli, Assesssore regione Toscana e l’intervista a Roberto Vasai, Presidente Provincia di Arezzo)