Così il sindaco di Poppi Carlo Toni in merito all’opera d’arte “Le Bebè Geant” di Sara Lovari “abbandonata” a Ponte a Poppi:
″PRECISAZIONE IN MERITO
ALLA RIMOZIONE DELL’OPERA D’ARTE
ANTISTANTE IL CASTELLO DI POPPI
Nessuna offesa all’Arte
né tanto meno abbandono.
Le scarpe in oggetto SONO DEPOSITATE DAVANTI ALL’OFFICINA DEL FABBRO CHE DEVE ESEGUIRE DEGLI INTERVENTI DI PROTEZIONE DELLE LAMIERE I CUI BORDI TAGLIENTI (segnalazione di tanti cittadini anche di Poppi) RAPPRESENTANO UN PERICOLO per possibili ferite, soprattutto ai bambini che le indossavano per una foto ricordo.
Appena eseguito il lavoro, l’opera tornerà al suo posto, come ben sapeva anche l’Artista.”
IL SINDACO
Carlo Toni
L’artista Lovari, nel pomeriggio, con un post su Facebook, aveva espresso un po’ di amarezza per come era stata trattata la sua opera. Questo quello che aveva scritto:
“Ho cercato le parole giuste…
Le ho trovate nella verità.
Non si può piacere a tutti ed io ho scelto, da subito una forma espressiva, aimé meno conosciuta e più difficile da spiegare.
La verità è che ho costruito due scarpone di carta e ho girato l’Italia per farle indossare mentre il mio caro amico Luigi fotografava quello che accadeva intorno a noi.
La verità è che quelle scarpe ci facevano tornare un po’ bambini con quella fretta di crescere…
Bebè Geant …
In verità ho fatto le scarpe perché purtroppo quando mio babbo è mancato sono andata a vestirlo e come ultima cosa gli ho messo le scarpe.
La verità non sempre fa bene né a chi la dice ne a chi la ascolta.
La verità forse è che quelle scarpe meritavano un po’ più di rispetto.”
Forse, ci permettiamo di dire, benché in restauro, si poteva riporle più degnamente, per esempio al chiuso, ed evitare che le persone percepissero lo stato di abbandono dell’opera. Ma speriamo che le parole del sindaco e la volontà di dare nuova vita all’opera (in sicurezza) chiariscano davvero lo spiacevole episodio.