di Luca Tafi (Sel Casentino)
Una delle notizie che ha fatto discutere in questi giorni nella realtà locale è stata la richiesta dell’Assessore Federico Lorenzoni, membro della giunta “civica” di Bibbiena, di iscriversi al PD. C’è chi ha reagito scandalizzato. Come!: un esponente di una giunta “civica”, che ha fatto della apoliticità il suo DNA, chiede di iscriversi ad un partito!?
Quelli che si stracciamo le vesti in nome della civicità dimenticano che la giunta Bernardini è stata dall’inizio sostenuta da Forza Italia e da tutto il Centro-destra. Non si scandalizzavano gli stessi quando sottosegretari del governo Berlusconi, o esponenti della Lega allora al governo venivano ricevuti a Bibbiena (ricordate il comizio di Borghezio?) e promettevano regalie. Poi Bernardini, si sa, ha fatto un po’ di giravolte, e forse ora si trova a fare il civico per forza, perché nessun lo vuole più.
La scelta di Lorenzoni a noi non scandalizza. In fondo torna a casa. Proviene dalla Margherita, uno delle due componenti che hanno dato origine al PD. Ricordiamo i tempi delle primarie di Renzi quando tanti esponenti della giunta Bernardini volevano andare a votare per Renzi e protestavano per non essere stati ammessi ai seggi!
Lorenzoni, poi, negli ultimi tempi si è sempre più schierato con il PD renziano, anche in occasione del referendum istituzionale. Per noi,quindi, nessuna sorpresa né scandalo.
Vorremmo, invece, fare l’elogio del coraggio di Lorenzoni, (secondo alcuni la sua mossa sarebbe stata addirittura concordata con Bernardini, tanto per vedere l’effetto che fa. E il comunicato dello stesso sindaco, che giustificava e minimizzava la scelta di Lorenzoni, potrebbe avvalorare questa ipotesi).
Elogio del coraggio, dicevamo. Scegliere di iscriversi al PD in questo momento, quando il PD si sta sfaldando in una crisi incomprensibile ed irresponsabile soprattutto per un partito che esprime il governo, vuol dire fare davvero un atto di coraggio! O un atto di fede cieca.
Per questo noi vogliamo fare l’elogio del coraggio di Lorenzoni, che di fronte al dilagare dell’antipolitica e del populismo sceglie di iscriversi ad un partito che si sta dissolvendo.
La vicenda ci ha ricordato un libretto che ebbe molta fortuna nel XVI secolo. L’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam.
“La pazzia costruisce città, imperi, istituzioni ecclesiastiche, religioni, assemblee consultive e legislative: l’intera vita umana è solo un gioco, il semplice gioco della Follia.” Così scriveva Erasmo. E continuava “la realtà è quella che è e, in fondo, ci sono sempre delle ”ragioni” in quello che gli uomini fanno, per cui vale forse la pena di dar credito alla ”follia”.
Forse la follia di cui parla Erasmo è l’unico elemento di speranza di fronte al deprimente quadro della politica italiana.
Sarà la follia a salvarci. Allora evviva anche la follia di Lorenzoni e quella del PD che ha respinto la sua richiesta!
“La follia libera dalla vergogna e dalla paura. Non vergognarsi mai e osare tutto: pochissimi sanno quale messi di vantaggi ne derivi.”
Meno male che c’è Erasmo a consolarci e a darci le dritte per il futuro!
Luca Tafi, SEL Casentino