Tanta partecipazione nell’incontro di venerdì scorso a Poppi: enti e associazioni hanno incontrato la comunità per favorire l’integrazione dei migranti nel territorio
Favorire la coesione sociale e l’integrazione di prossimità considerando il fenomeno migratorio come un fattore strutturale della nostra società e non come una questione di sicurezza: è questo l’obiettivo di una serie di incontri pensati per aprire un dialogo con la cittadinanza e per approfondire il tema “migranti”. Il primo appuntamento, organizzato dal progetto SPRAR Arezzo, dal Comune di Poppi e dall’Unione dei comuni montani del Casentino, grazie alla collaborazione della parrocchia e delle organizzazioni che sul territorio di Poppi si occupano di accoglienza migranti, si è svolto venerdì scorso nella parrocchia di Ponte a Poppi e ha visto la presenza e la partecipazione di tante persone che hanno accolto l’invito ad aprire un dialogo e un confronto con la comunità locale sul fenomeno migratorio, su chi sono le persone accolte, sulle diverse tipologie del sistema e su come si può lavorare bene ponendo al centro le persone con i loro diritti e doveri. “L’Unione dei comuni come partner dello SPRAR porta avanti e sostiene azioni di integrazione e solidarietà ormai da anni – ha dichiarato Eleonora Ducci, Assessora al sociale nell’ente – non senza un certo disappunto e con preoccupazione guardo alla decisione della provincia di non proseguire il progetto SPRAR , avendolo voluto fortemente quando allora ero Vicepresidente. Si tratta di un servizio importante per gli enti locali che permette la piena legalità e il controllo del fenomeno. Sapremo affrontare anche questa sfida di prosecuzione del servizio insieme agli altri enti partner e il Casentino certamente saprà fare la sua parte”. Anche a Poppi, come in gran parte della Toscana, il modello dell’accoglienza diffusa è realtà. Sono presenti tutte le tipologie del variegato sistema di accoglienza italiano: dall’appartamento del progetto SPRAR gestito da Arci, ai due piccoli Centri di accoglienza straordinaria gestiti uno dall’ associazione Tahomà, e uno dalla Cooperativa L’albero e la Rua, fino al progetto dei corridoi umanitari della Caritas che ha accolto una famiglia eritrea. Sistemi diversi che accolgono con il comune denominatore della qualità e del porre al centro le persone, con i loro bisogni e le loro innumerevoli risorse. “L’incontro ha messo in atto quanto abbiamo scritto nel nostro programma: favorire la coesione sociale e l’integrazione di prossimità lavorando sul piano informativo e culturale per farne conoscere le reali dimensioni, contrastando la narrativa dell’invasione e le letture che fomentano episodi di intolleranza, xenofobia e razzismo – ha dichiarato l’assessora alla scuola e sociale del Comune di Poppi – ci siamo dati come obiettivi quelli di promuovere incontri di approfondimento con la cittadinanza, anche in collaborazione con le associazioni del territorio che si occupano di migrazioni; e questa è stata una prima occasione”. Quella di venerdì scorso è stata a tutti gli effetti un’occasione preziosa di conoscenza e scambio di solidarietà, le persone presenti hanno trasmesso il senso di “farsi prossimo” rispondendo ai tanti bisogni e impegnandosi a prendendosi cura dell’altro. Un prendersi cura che genera scelte solidali, portate avanti dai tanti attori presenti e dal Comune di Poppi.
Comunicato stampa
Unione dei comuni del Casentino
Poppi, 8 Luglio 2019