Miriam mi ha raccontato di questa sua idea con la voce che tremava, bisognosa di fare un appello, di dare un messaggio importante.
Quando mi ha chiamato ho avvertito immediatamente la sua necessità di tirare fuori il “malloppo” che aveva da condividere con qualcuno, e sono contenta che abbia scelto me. Sì, perché nella famiglia di Miriam, dal 3 marzo di quest’anno tutto è cambiato, e il cambiamento è assolutamente doloroso, intriso di un’angoscia sottile e perpetua, quell’angoscia intollerabile che può dare la perdita di un fratello.
Purtroppo Marco Magni se ne è andato così, nel tempo di un soffio di vento, assolutamente in punta di piedi, lasciando tutta la sua famiglia e il Casentino intero sbigottiti e addolorati.
Ciò che venne diagnosticato lasciava ben poco da sperare, soprattutto per una persona che come lui non aveva più la milza, un organo secondario sì, ma maledettamente efficace per individuare batteri e ripulire il sangue dai globuli rossi invecchiati, e, cosa più importante, che controlla la presenza di agenti patogeni e particelle estranee.
Marco era stato colpito, letteralmente attaccato da un batterio, un batterio dal nome di pneumococco, e la mancanza della milza lo ha reso assolutamente indifendibile.
Proprio per questo nella mente e nel cuore della sorella Miriam si è accesa la voglia di diffondere questa breve, intensa storia, perché in lei è maturato il desiderio di divulgare il messaggio rivolto a chi, come il fratello Marco, si trovi sprovvisto della milza e per cui possa essere importante fare una profilassi precisa e costante.
Nel cuore di Miriam, che il dolore non è riuscito ad avvelenare è nato il bisogno di dare questo messaggio, affinché non si debba mai più portare un giovane uomo al pronto soccorso per una febbre che non voleva saperne di scendere e vederselo andare via soltanto perché un batterio, per lui che non aveva la milza, è risultato fatale.
Proprio per questo Miriam si rivolge a coloro che sono sprovvisti di questo organo secondario, senza il quale si può vivere così come aveva vissuto il fratello Marco senza troppe rinunce, ma che è risultato indispensabile per riconoscere e combattere un batterio che non si è fatto troppi scrupoli.
Affinché la voce disperata di una sorella arrivi alle orecchie di quanta più gente possibile.
Grazie Miriam di essere la bella persona che sei!