All’indomani della notizia sulla prossima inaugurazione della ciclopista dell’Arno, l’Assessore Matteo Caporali commenta:
“Sono stato molto felice quando appreso dell’inaugurazione della Ciclopista dell’Arno. Sono convinto che le ciclopiste rappresentino un bene prezioso per tutta la vallata, tanto che – come comune – siamo stati i primi a puntare sulle ciclopiste presentando la richiesta di finanziamento sul tratto interno al comune di Bibbiena, e contestualmente, siamo stati il maggior finanziatore tra gli enti casentinesi del primo tratto realizzato della ciclopista dell’Arno.
Ma proprio perché sono opere molto importanti per il turismo e la mobilità sostenibile, devono essere opere durature e ben fatte.
A questo proposito mi preme evidenziare il fatto che, come Giunta, e in particolare come Assessorato, ho a più riprese sollevato all’unione dei comuni (ente capofila per il progetto ciclopista Arno) e ai presidenti più o meno legittimi che si sono succeduti, tre questioni importanti per le quali ho ricevuto solo risposte evasive.
La prima è che il Casentino ha perso più di 100.000 euro sul finanziamento concesso per inadempienze dell’Unione stessa. Dal 2010, anno di approvazione del protocollo sulla ciclopista e del progetto preliminare, l’incapacità di coordinamento degli uffici ha fatto lievitare i tempi sulla redazione del progetto esecutivo e siamo arrivati a realizzare l’opera fuori tempo massimo, quindi non è stato possibile spendere tutti i soldi concessi che di conseguenza sono “tornati” al mittente.
A questo si aggiunge un’aggravante: abbiamo richiesto per mesi la realizzazione di fossette di regimazione delle acque sul primo tratto che dalle Macee (in direzione Bibbiena) arriva fino alla strada ad uso promiscuo con le auto. Richiesta fatta cadere nel vuoto finché, alle prime piogge, la superficie della pista ha ceduto spaccandosi. Ad oggi nessuna fossetta è stata realizzata.
Ma c’è un’altra questione ancora più grave che pende, come una spada di Damocle, sulla testa di questa opera così preziosa. Si tratta del problema della costituzione di servitù. Anche su questo fronte abbiamo cercato di sollevare per mesi il problema (riscontrabile nel verbale nella conferenza dei servizi), mettendo in evidenza che era una follia realizzare un’opera come questa su terreni privati solo facendo firmare agli stessi una convenzione per l’utilizzo, senza trascrizione della stessa e quindi non opponibile a terzi e per soli 20 anni. Incuranti delle nostre richieste siamo giunti alla conclusione dei lavori, all’inaugurazione della stessa ma non sono stati realizzate costituzioni di servitù e neanche trascritte le convenzioni fatte con i privati, cosa invece che come Bibbiena abbiamo fatto per la ciclopista dell’Archiano a garanzia dei cittadini e del futuro dell’opera stessa.
Prima di approvare nuovi stralci della pista stessa, come comune di Bibbiena, invieremo richieste di chiarimento all’Assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e agli uffici regionali sulla mobilità e chiederemo, altresì di intervenire sulla questione. Da amministratore mi chiedo come possa essere possibile che la Regione, su parole dello stesso Assessore, voglia investire 18 milioni di euro in 3 anni inseriti sul piano regionale integrato infrastrutture e mobilita’ (PRIIM) per completare l’opera e arrivare fino a Pisa lungo l’Arno senza rendere pubbliche le aree. Da cittadino mi chiedo: è possibile spendere 18 milioni di euro per soli 20 anni, rischiando che qualche privato avanzi opportune richieste sulla stessa? La cosa è assurda e la gente vuole avere risposte, magari più dettagliate e precise di quelle che abbiamo ricevuto noi in questi lunghi mesi dall’unione dei comuni”.
Comunicato stampa Comune di Bibbiena