Di Francesco Ceccarelli – ufficio stampa – segretario Asd Pratovecchio Stia
Come è nata l’idea di fare questa categoria allievi provinciali nel Pratovecchio ?
L’idea di fare una squadra di allievi provinciali a Pratovecchio parte tre anni fa da Bibbiena perché il gruppo 2003, allora iscritto al campionato giovanissimi regionali, subì da parte del tecnico una scrematura, in quanto per rafforzare il gruppo arrivarono elementi dalla provincia e quindi rimasero esclusi alcuni giocatori che potenzialmente servivano per gli allenamenti, ma non per le gare quindi fu pensato di costituire, con il grande aiuto di Massimiliano Giorgioni, Ivano Versari e Mauro Giannetti, una seconda squadra con gli elementi “meno pronti” fuori classifica. Il percorso fu davvero duro e impegnativo perché durante gli allenamenti alcuni ragazzi che non venivano convocati per la gara del regionale venivano però utilizzati per gli allenamenti del gruppo regionale quindi moltissime volte ci ritrovavamo ad allenarci in 6-7 ed addirittura in 3-4 mentre per le nostre gare del provinciale venivano aggregati i non convocati del gruppo regionale perciò molto lavoro soprattutto tattico e di squadra veniva spiegato e condiviso in quell’oretta prima della gara stessa. Con un enorme sforzo però abbiamo portato a termine il campionato vincendo addirittura la coppa disciplina e togliendosi qualche bella soddisfazione contro squadre certamente più attrezzate di noi e mettendo però delle solide basi per il lavoro futuro.
E l’anno successivo?
L’anno successivo passati nella categoria Allievi B ci fu un ulteriore scrematura, come del resto succede se partecipi a campionati regionali importanti, però il fatto positivo fu che quel bellissimo lavoro tecnico ma soprattutto di unione, amicizia, spirito di gruppo e determinazione, aveva creato un effetto domino tanto da spingere anche altri ragazzi ad aggregarsi a noi arrivando così al numero canonico minimo di una squadra, cioè 16 elementi. Questo è stato l’anno dove abbiamo potuto realmente lavorare bene con autentica armonia dove gli elementi “meno pronti” hanno messo in campo spirito di squadra, agonismo, sacrificio e tanta ma tanta voglia di lavorare per migliorarsi e migliorare il gruppo e dove i nuovi ragazzi arrivati hanno fatto sì che il gruppo acquisisse determinate capacità tecnico-tattiche, questo ci ha portati ad arrivare primi in condivisione con un’altra squadra nella prima fase del torneo provinciale, ma essendo fuori classifica non fu possibile partecipare alla seconda fase nel gruppo Senese Aretino. Questo portò un po’ di amarezza nel gruppo, da qui l’idea di poter, l’anno successivo, trovare una soluzione per fare un campionato in classifica, cosa che si è avverata grazie all’accordo di quest’anno tra AC Bibbiena e Pratovecchio-Stia.
Un giudizio su un gruppo che ormai conosce da tempo e che si è trovato finalmante a competere per un campionato ed anche ad alti livelli?
Il giudizio che posso dare al gruppo dopo questa bellissima esperienza è senz’altro più che positivo, non solo dal punto di vista tecnico, che è molto importante, ma io reputo eccezionale quello che si è creato fra i ragazzi: un’amicizia che va oltre il lavoro sul campo, una coesione e uno spirito di squadra che mi ha veramente emozionato tanto da prospettare un ulteriore lavoro futuro insieme. I ragazzi sono dei veri professionisti attenti, disponibili, collaborativi e lavoratori, sempre pronti al sacrificio. Insomma, nonostante le qualità tecniche non siano ai massimi livelli rispetto a compagini più organizzate e attrezzate di noi, questa coesione e amicizia supera questo gap dando tanta forza alla squadra e il poter competere con queste realtà non fa altro che elettrizzarci andando a cercare sempre la massima prestazione in campo anche quando il risultato non è favorevole. Cosa che invece, guardando bene, non è proprio così, anzi devo ringraziare i ragazzi per i bellissimi risultati ottenuti soprattutto nel girone di ritorno ottenendo delle belle soddisfazioni con quelle squadre da noi guardate e definite come possibili vincenti del girone proprio perché costruite a questo scopo. Un solo rammarico abbiamo ed è quello di non avere avuto la possibilità, causa questa grave catastrofe che ha colpito tutta Italia e il mondo intero, di poter andare avanti nel nostro percorso alla vigilia di un incontro veramente interessante e importante.
Nel caso si riprendesse l’attività come pensa di procedere per la ripresa dell’attività?
Nel caso si dovesse riprendere l’attività prima di tutto saremmo tutti felici perché vuol dire che questa gravissima situazione sarebbe finita positivamente permettendo a tutti noi in Italia e nel mondo di ricominciare ad abbracciarsi, baciarsi, stringerci la mano, ritrovarsi insieme, fare festa. Insomma, a fare tutte quelle cose che avevamo dato per scontato, ma che poi ci sono e ci stanno mancando. Poi, pensando alla squadra, direi di ricominciare il lavoro sul campo vedendo inizialmente le condizioni dei ragazzi che comunque hanno settimanalmente avuto ed avranno le loro cartelle con la programmazione di allenamento, riprendendo soprattutto il lavoro di squadra, lavorando molto su situazioni di gioco con palla cercando di far ritornare fuori i concetti di attacco difesa. In pratica ricominciando dall’inizio, ma con la materia che i ragazzi già conoscono quindi un ripasso generale per poi capire con gli incontri di campionato quanto ci ricordiamo e quanto abbiamo dimenticato.
Nel caso invece che finisca qui che prospettive vede per questo gruppo di ragazzi per la prossima stagione ed oltre?
Se questa situazione non ci permetterà di riprendere l’attività agonistica, l’unico grande rimedio è di “STARE A CASA” perché purtroppo non è stato fatto da subito premettendo così l’espandersi di questa pandemia. Infatti, di questo si tratta: direi una vera guerra dove a differenza dei nostri nonni ai quali venne chiesto di andare a farla con le armi in pugno lasciando le proprie famiglie a noi ci è stato chiesto solo e soltanto di stare a casa tra i gli affetti, i tuoi amori, le tue cose e nonostante questo non si è voluto farlo pagando le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Pensando però ad un futuro per questi ragazzi credo che sarebbe bello poter continuare questo “SOGNO” come lo chiamiamo noi all’interno del nostro spogliatoio anche se sarà molto difficile in quanto se tutto segue il percorso normale e non ci saranno cambiamenti dovuti a questo contagio di Covid 19, il prossimo anno loro passeranno tutti nella categoria juniores e in questa categoria se i ragazzi (molti dei quali provenienti dall’AC BIBBIENA) volessero rimanere a Pratovecchio entrerebbero molte altre dinamiche per il cartellinamento a partire dal pagamento dei premi preparazione ecc ecc quindi è una situazione in indivenire alla quale non so dare una risposta ben definita.
Per concludere voglio ringraziare i miei tre colleghi di questo appassionante ed emozionante viaggio cioè Massimiliano Giorgioni, poliedrica persona tutto fare, Mauro Giannetti soprannominato da me computer vivente e Ivano Versari il saggio. Ringrazio anche il presidente del Pratovecchio Stia Beoni insieme al presidente dell’AC Bibbiena Rosadini che ci hanno permesso di partecipare a questo campionato provinciale e Alessandro Bimbocci uomo di raccordo e sempre presente a rincuorare e a festeggiare i ragazzi. E un grande ringraziamento particolare a questi magnifici ragazzi ai quali forse ho dato qualche cosa, ma dai quali ho ricevuto molto ma molto di più; grazie ragazzi, di cuore.