Che Poppi fosse uno dei “borghi più belli di Italia” lo sapevamo già. Che fosse famoso in Italia e nel mondo per il suo castello e le sue bellezze ci era già noto, ma che meritasse addirittura una “compagnia aerea” tutta sua… beh, questo non ce lo aspettavamo proprio. In realtà questa compagnia aerea non esiste, ma non si tratta di uno scherzo. Si tratta, invece, di un progetto provocatorio di un noto studio statunitense di design (Teague) che, da sempre, lavora con i boeing. “Poppi”, secondo Teague, sarebbe la compagnia aerea del futuro: niente bagagli (o al limite bagagli particolari da sistemare sotto i sedili, ritirati a casa e portati direttamente a destinazione), fidelizzazione del cliente attraverso abbonamenti (sullo stile di Amazon Prime), possibilità di rivendere i posti acquistati magari guadagnandoci qualcosa e molte altre novità tese ad abbassare i costi pur mantenendo uno standard qualitativo alto.
“La vera questione che gira intorno a Poppi – ha spiegato Liddell (uno dei manager della società) – è una sola: siamo pronti per le innovazioni rivoluzionarie? Come possiamo identificarle e implementarle” all’interno del comparto dell’aviazione civile? La proposta è un “regalo alle aerolinee esistenti – ha aggiunto il responsabile – non lanceremo una startup. Poppi deve servire ad aprire una strada, anzi a suggerire quelle che le attuali compagnie non hanno mai considerato”.
A questo punto ci piacerebbe sapere il perché del nome “Poppi”, ma questo nell’articolo pubblicato da Repubblica che, per primo, ha parlato di questo progetto, purtroppo non è specificato. Ci piace pensare che uno dei manager della società abbia visitato il borgo casentinese e ne sia rimasto così affascinato da trarne ispirazione per la “compagnia aerea del futuro”.