Mercoledì 20 gennaio la prima dedicata all’Istituto Comprensivo di Castel Focognano
L’Istituto Compresivo di Castel Focognano, nell’ambito di un programma sul tema dei diritti, ha richiesto alla Compagnia Teatrale NATA di Soci di mettere in scena uno spettacolo che portasse in scena e comunicasse ai ragazzi il tema dei diritti dei migranti, con i suoi risvolti sociali e di cronaca soprattutto in questi tempi.
Questa richiesta ha fornito l’occasione per riprendere un progetto già in corso di realizzazione da parte di Diesis Teatrango, cooperativa della provincia di Arezzo che si occupa di produzione, formazione, e pedagogia teatrale: la realizzazione di uno spettacolo ispirato a “La Carta di Lampedusa”.
Mercoledì 20 gennaio alle ore 9,20 lo show sarà presentato in anteprima nazionale “La carta di Lampedusa”, produzione teatrale della Compagnia teatrale NATA e di Diesis Teatrango. “Lo spettacolo è di e con Piero Cherici, Lorenzo Bachini e Livio Valenti, e racconta, attraverso canti, racconti e testimonianze, i popoli migranti attraverso uno sguardo che parte dalla nostra storia passata per arrivare all’attualità. Dal viaggio, dallo spostarsi come necessità universale, al viaggio di “speranza” di chi si muove a causa di guerre, fame, persecuzioni, ricerca di condizioni economiche migliori” (Cit. D. Bartolini casentino.checambia.org). Per il momento il frutto di questa collaborazione è uno spettacolo breve pensato per i più piccoli, l’idea di Nata è di farlo uscire dalla scuola e di pensare nei prossimi mesi ad un adattamento per adulti.
La Carta di Lampedusa è un patto che unisce tutte le realtà e le persone che la sottoscrivono nell’impegno di affermare, praticare e difendere i principi in essa contenuti, nei modi, nei linguaggi e con le azioni che ogni firmatario/a riterrà opportuno utilizzare e mettere in atto. Essa è il risultato di un processo costituente e di costruzione di un diritto dal basso che si è articolato attraverso l’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014, dopo la morte di più di 600 donne, uomini e bambini nei naufragi del 3 e dell’11 ottobre 2013, purtroppo non ultimi episodi di un Mediterraneo trasformato in un cimitero marino per le responsabilità delle politiche di governo e di controllo delle migrazioni.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa