Di Erica Italiani e Marina Martinelli
Ma non era di Parigi? Certo! Ma sabato 12 e domenica 13 gennaio la cattedrale gotica più famosa di Francia è stata in “trasferta” in Casentino e precisamente al cinema Italia di Soci, dove la pietra si è fatta talento, musica e… statue che si muovevano per davvero.
Dopo Giulietta e Romeo che si è svolto circa un mese fa al teatro Comunale di Stia, “Notre Dame de Paris” ha trovato ospitalità in una nuova location che non essendo un teatro, ha fatto del suo meglio per ricevere la mole enorme di persone e attrezzature. Nonostante le difficoltà oggettive del caso, tutto è andato per il meglio così che la fatica degli attori, dei ballerini, dei musicisti e del coro, degli addetti alle luci e alla fonica e tutto il resto è stata premiata.
Un pubblico meraviglioso e numerosissimo è stato protagonista come al solito insieme agli artisti di “Quinte tra le Note” donando loro il calore del Sole come sempre e l’emozione è stata forte, autentica e trasmessa direttamente al cuore!
Così per due repliche, il cinema Italia di Soci ha fatto da cornice alle vicende della bella Esmeralda e del suo amore conteso fra tre uomini. L’amore affrontato nelle varie sfaccettature, l’amore che porta il pubblico alla riflessione e all’empatia con l’uno o l’altro contendente.
Una storia cruda probabilmente ma d’altra parte quando si affronta l’amore si è mai veramente immuni dalla crudeltà?
Una storia narrata con la solita grande maestria di tutti i ragazzi che sul palco hanno cantato, ballato, recitato e donato un pezzettino della propria sensibilità al pubblico in sala.
Con quel “quid” in più che è la musica dal vivo diretta dal maestro Leonardo Rossi.
“Ero al centro della platea, due file più indietro dal palcoscenico, dove oltre a mio figlio si esibivano altri ragazzi, uomini e donne, uniti dall’amore per la recitazione e il canto. Avvertivo le loro vibrazioni, la loro tensione, la sentivo nelle tempie e nella gola ma ero certa che per l’ennesima volta e nonostante tutto sarebbe andata bene. Quando si è svolto l’atto finale e si sono riaccese le luci ho potuto godere degli apprezzamenti dei vicini di poltrona, perfetti sconosciuti che come me si erano nutriti di emozioni, sensazioni, movimenti sinuosi e bel canto”.
“Complimenti vivissimi a questa realtà stupenda della nostra bella vallata. Vissuta da dentro anzi da sotto al palco come corista, posso solo ringraziare per questa possibilità che va oltre alle due ore di intrattenimento: è aggregazione è collaborazione è scambio di idee. E’ creatività a 360°”.
Che dire: ancora una volta ce l’avete fatta ragazzi e come ha detto l’indomabile Cinzia Zulato, regista dello spettacolo musicale: “Ci hanno spento il Sole rendendoci ciechi e sordi, privati di una sede tutta nostra ma alla fine Quinte tra le Note siamo noi che il Sole lo portiamo ovunque”.
“Vivere per amare.
Amare quasi da morire.
Morire dalla voglia di vivere”. (Cit. dallo spettacolo)
Coreografie: Silvia Fani “Two Pas Dance”
Foto: Enzo Celli e Roberta Soldani