15 giugno 2020, l’Italia intera festeggia un compleanno speciale, quello di Alberto Sordi che oggi avrebbe compiuto 100 anni.
Dopo la pandemia, che ancora ci minaccia, il ricordo dell’ Albertone nazionale ci scalda il cuore, ci fa sentire ancora più italiani e ancora più uniti sotto il suo grande sorriso. Alberto Sordi è un po’ anche nostro, intendo casentinese. E lo è grazie ad un istrione locale che porta la casentitudine in ogni angolo della terra. Sto parlando di Sergio Fiorini.
Sergio ha incontrato e recitato davanti ad Alberto Sordi a Coverciano nel 2000. La foto che vedete è un cimelio di tutti ormai o dovrebbe diventarlo. In fondo eravamo tutti lì.
Sergio Fiorini ha un linguaggio poroso e colorito che lo contraddistingue come il suo volto teatrale, come il suo carattere estroverso e sincero, come la sua voglia di fare senza mai fermarsi.
Ecco il suo racconto di quel 18 novembre 2000: “Mi trovavo a Coverciano con il Teatro stabile di Anghiari. A Coverciano si teneva un’importante manifestazione di drammaturgia per lo sport organizzata in collaborazione con l’Università di Firenze, il docente era il mitico Siro Ferroni. In quell’occasione fu premiato proprio Alberto Sordi come attore che aveva interpretato ruoli legati allo sport. Come vedete dalla foto io ho dei baffi, per me la prima volta visto che quando recito ho sempre la barba o il pizzo ma mai i baffi. In quella occasione ho fatto una pantomima, una rappresentazione scenica muta, affidata esclusivamente all’azione gestuale dove interpretavo un allenatore. Lui, Albertone, era in prima fila, mi guardava senza staccare gli occhi dalla mia performance e rideva come solo lui sapeva fare. Una bella sensazione, che mi porto dentro insieme ad una grande soggezione. Insomma, recitare davanti a lui era roba pesa. Quando l’ho accompagnato fuori tenendolo sottobraccio mi ha detto: “In Souvenir d’Italie anch’io ero Sergio come te”. Un bel momento che ricorderò per sempre. Tante parole spesso non servono”.
Ma il nostro Sergio non finisce di stupirci: “Tre giorni meravigliosi a Coverciano che ricorderò anche perché ho dormito nella camera di Del Piero. Beh io e il calcio non andiamo tanto d’accordo, ma la cosa nel mio paese fece scalpore, insomma Del Piero è un mito per tutti. Ma preferisco ricordare quel 18 novembre del 2000 per il sorriso di Alberto Sordi e per quello sguardo che incontrò il mio su un palco dove io non ero più io, ma la maschera che dovevo interpretare. Penso che gli incontri della vita sia fatti apposta per portarti qualcosa di nuovo e di vero. Per me quel momento è stato magico”.
Non ci resta che commemorare questo giorno con una delle frasi più belle di Alberto Sordi che anche Sergio sottoscrive in pieno: “La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.”
Grazie Sergio, che ci hai fatto partecipi di un tuo ricordo. Grazie Alberto, che ancora sorridi davanti al nostro Sergio.
Rossana Farini