Facciamo chiarezza nella tematica sulle fusioni tra Comuni in Casentino. Lo dice il Sindaco di Ortignano Raggiolo Fiorenzo Pistolesi, dopo la giornata di incontro con la Commissione Consiliare Affari Istituzionali della Regione. “A mezzo stampa”, dice Pistolesi, “Ho intuito che sono stati male interpretati i concetti espressi nel mio intervento; vorrei precisare ancora la mia posizione in merito alle fusioni tra Comuni in Casentino, che non è certo di contrarietà alle fusioni. Il mio pensiero è sempre stato rivolto alla soluzione di identificare un’unica realtà territoriale. Di contro non credo che tale decisione possa essere imposta in modo frettoloso, disordinato ed improvvisato. Deve essere proposta, valutata e sperimentata con azioni chiare, sapendo che andrebbe ad impattare in modo determinante sul futuro della nostra gente. Per questo mi sono limitato ad esplicitare un concetto che credevo chiaro. A mio avviso si tratta nell’immediato di costituire due – tre realtà municipali in Casentino, e per questo credo che la ripartizione più omogenea e razionale sia quella di prevedere una fusione tra i Comuni di Chiusi Verna, Castel Focognano, Chitignano e Talla nella parte sud del territorio. Una fusione tra i Comuni di Poppi, Castel San Niccolò, Montemignaio ed Ortignano Raggiolo nella parte identificabile con il Pratomagno, e mantenere il Comune di Bibbiena come realtà consolidata. Ovviamente il Comune di Pratovecchio-Stia già componente dall’attuale contesto”. Quindi in sintesi quattro Comuni rispetto agli attuali dieci. “Questa mappatura dovrebbe essere concepita fin da adesso delineando anche le tempistiche, (due legislature potrebbero essere sufficienti) per realizzare il Comune unico ottenendo anche l’obiettivo di verificare le criticità che affioreranno. Questa è la mia idea su questo tema, peraltro coerente con quanto affermai presentando la candidatura amministrativa. Improvvisare soluzioni avventate, frettolose, senza programmazione e finalizzate ad obiettivi che solo apparentemente sarebbero di utilità collettiva, è un metodo distorto, parziale e inutile. Infine se vogliamo focalizzare l’attenzione sulla proposta di fusione a due Comuni tra Bibbiena ed Ortignano Raggiolo, credo che oltre alle tematiche da discutere in merito, valgano anche i tentativi abbozzati in altri territori, che dimostrano che quando a fondersi sono realtà così disomogenee, differenti nel profondo, distanti nell’agire amministrativo, sono destinate al fallimento. Auspico quindi di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, e rivolgo un appello a tutte le forze politiche casentinesi affinché il tema fusioni dei Comuni assurga ad una valenza prioritaria per tutti. Da ultimo un appello anche alla Commissione regionale: che in serenità ed obiettività decida sul tema proposto e si assuma direttamente l’onere di una decisione che solo a lei compete e non delegare alle singole amministrazioni responsabilità non dovute”.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa