Di Francesco Ceccarelli
Petra Milli ha 18 anni e vive a Stia insieme alla mamma. Frequenta la quarta liceo scientifico a Poppi che, sostiene, le “dà un bel da fare”. Dice di sé: “Credo di essere una persona semplice, educata e con dei forti valori grazie alla famiglia che ho alle spalle sempre pronta a sostenermi anche nei momenti più bui come l’ultimo appena passato; trascorro le giornate come qualsiasi ragazza della mia età tra lo studio, le serie tv, i fine settimana a ballare con le amiche, con il fidanzato o in giro per la Toscana insieme alla mia squadra.” Questo, purtroppo, fino a quando non è arrivato il maledetto Coronavirus che ha sconvolto le vite di tutti noi.
Lapo Milli ha 15anni. Gioca a calcio da quando era piccolo e due anni fa ha avuto l’opportunità di entrare nella squadra della Fiorentina. Per questo, dopo un primo anno di viaggi andata e ritorno tra casa e il campo sportivo, lo scorso anno ha preso la decisione di trasferirsi a Firenze per seguire al meglio la sua passione. Adesso vive presso il convitto “Promesse viola” e frequenta la prima superiore degli Scolopi di Firenze.
Petra, cos’è cambiato nella tua vita sportiva quando a causa del virus tutti i campionati sono stati interrotti?
La mia attività sportiva si è conclusa il 5 di marzo a causa della pandemia, avrei dovuto disputare 3 gare in quella settimana, due decisive per il prosieguo della seconda fase dell’under 18 e una della serie C. All’inizio, quasi ingenuamente, pensavo che nel giro di poco tempo saremmo rientrati nelle nostre routine giornaliere e che quindi avrei comunque disputato queste gare magari con qualche difficoltà nelle tempistiche perché le date si sarebbero tutte un po’ ravvicinate. Purtroppo così non è stato ed anzi sono stati bloccati, giustamente, tutti i campionati congelando i risultati ottenuti, o almeno in parte. Dico in parte perché purtroppo il nostro campionato giovanile, che sarebbe dovuto essere l’ultimo poiché abbiamo raggiunto i 18 anni, non ha validità, mi è dispiaciuto particolarmente perché ritengo che quest’anno avevamo una bella squadra, che nonostante avesse superato a pieno punteggio la prima fase, aveva iniziato a lottare con i denti per guadagnarsi la vittoria nelle partite successive e ottenendone una grandissima tra le ultime gare disputate, poiché nonostante avessimo perso l’andata 3-0, ci siamo prese la nostra rivincita la settimana dopo vincendo con un 4-0 nel palazzetto di Stia. E la soddisfazione è stata unica! Purtroppo però non abbiamo potuto continuare la seconda fase che era iniziata con una grande vittoria. In compenso la Federazione ci ha dato la possibilità di recuperare questo anno di giovanile con l’under 19 della prossima stagione.
Lapo, il Coronavirus ha duramente colpito anche tutto il mondo dello sport. Tu quando hai dovuto abbandonare la tua attività sportiva a causa della pandemia?
Il 5 marzo sono dovuto tornare a casa mia a Stia a causa della pandemia, infatti il convitto rimarrà chiuso finché non riusciremo a tornare in una situazione migliore. Riguardo l’attività fisica abbiamo continuato ad allenarci fino al 4 marzo senza però aver disputato l’ultima gara.
Petra, come fai a mantenerti in allenamento viste le restrizioni e le limitazioni governative che ci sono state fino ad oggi?
Sono sincera, il lavoro di pesistica, scatti, resistenza, diciamo corsa in generale non mi è mai piaciuto, nemmeno quando andavo agli allenamenti che come tutte ero costretta a fare, anche se sono consapevole che sia alla base del nostro sport; ma data la fine degli allenamenti e le successive limitazioni mi sono trovata un po’ in difficoltà. Nelle prime settimane avevo iniziato a fare un po’ di attività fuori e qualche serie di addominali e dorsali, da quando però ci è stato proibito anche di uscire ho tralasciato abbastanza l’attività fisica dando priorità ad altri miei interessi. Ammetto che la mia giornata prima era abbastanza frenetica, dalla mattina alle 7:00 quando mi alzavo alle 22:20 orario in cui tornavo a casa 3 / 4 volte alla settimana, tra scuola, compiti ed allenamenti, ero spesso stanca e stressata e ho preso un po’ questo periodo come un’occasione per rilassarmi e dedicarmi ad altri miei interessi e anche allo studio, che ho seguito con molta costanza. Per questo aspetto purtroppo sono diversa da mio fratello che riesce a mantenere una regolarità nei suoi allenamenti che purtroppo io non ho perché, come appena detto, riservo la mia attenzione più allo studio. L’obiettivo che però mi sono prefissata è quello di ricominciare piano piano con la corsa, gli addominali o gli esercizi base non appena ci sarà data la possibilità di uscire e passare un po’ di tempo fuori, per arrivare con una forma fisica adeguata alla prossima preparazione, sempre se sarà possibile.
Lapo, visto che pratichi sport e nella fattispecie il calcio presso una società calcistica professionista come la Fiorentina, come riescono a seguirti per il mantenimento della forma fisica?
Durante questo lungo stop la società mi ha fornito una serie di esercizi per il mantenimento della forma fisica e per riuscire a poter eventualmente rientrare pronto. Queste schede si alternano tra lavori di corsa aerobica e forza generale delle gambe, braccia e dell’addome. Sta però nella volontà di ognuno di noi seguire al meglio e nel possibile gli ordini ricevuti. Personalmente mi sono organizzato anche nel seguire un’alimentazione adeguata ai miei allenamenti per riuscire a sviluppare più velocemente la mia massa ed i miei muscoli, non tralasciando naturalmente la componente corsa molto importante per un calciatore.
Petra, quali sono i tuoi programmi per il prosieguo della carriera agonistica?
Per il momento non ho fatto grandissimi programmi per il mio futuro, nonostante mi ritenga una persona abbastanza decisa per le cose che ne faranno parte (per esempio ho già un’idea di indirizzo per proseguire i miei studi all’università), per la pallavolo non so bene come andrà. Nel corso di questi anni ho avuto la possibilità di confrontarmi più volte con ambienti diversi, squadre diverse e categorie diverse che mi hanno aiutata a crescere tanto e, pallavolisticamente parlando, ad arrivare al livello che ho adesso per far parte di una squadra di serie C. Per adesso penso alla stagione che verrà, spero in un buon campionato per la mia squadra giovanile, ma soprattutto un bel campionato per la prima squadra, lo scorso anno siamo partite un po’ timorose e con il freno tirato, forse perché era il primo anno o perché abbiamo ancora da crescere, iniziando il campionato non con il migliore dei risultati. Io spero vivamente di crescere durante questo anno.
Lapo, quale pensi sarà la problematica più importante se e quando il calcio riuscirà a ripartire?
Penso che la principale problematica che riguarderà noi giocatori sarà riuscire a riprendere da dove avevamo interrotto e quindi essere capaci di ritrovare al più presto una forma importante per il nostro campionato. Un’altra cosa che risulterà difficile, secondo me, sarà ritrovare concentrazione e motivazioni giuste per ottenere buoni risultati sia collettivi che individuali.
Ad un anno dall’intitolazione dello Stadio Comunale di Stia al compianto e mai dimenticato Stefano Milli, abbiamo incontrato i suoi due figli. Due giovani che hanno ben chiaro il loro futuro e che sono l’orgoglio di mamma Melissa e lo sarebbero senz’altro di babbo Stefano.