Passo dei Mandrioli, Vagnoli: “Una follia pensare la chiusura ai camion”

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Passo dei Mandrioli

La chiusura al traffico pesante del Passo dei Mandrioli è impensabile. Metterebbe in ginocchio le tante e importanti aziende che abbiamo sul territorio, aziende di spessore nazionale che fanno del nostro distretto, quello di Bibbiena, uno dei 140 distretti industriali italiani di maggior rilievo recensiti da Istat”.

Con queste parole il primo cittadino di Bibbiena torna sul tema dell’interdizione al traffico pesante dei Mandrioli paventata qualche tempo fa dal Sindaco di Bagno di Romagna. A seguito di questa proposta Vagnoli il 12 gennaio scorso aveva inviato una lettera a vari enti tra cui le regioni Toscana ed Emilia Romagna, la Provincia di Arezzo ed i comuni coinvolti.

Nella lettera il Sindaco di Bibbiena sottolineava l’importanza che la strada in oggetto riveste per il territorio Casentinese essendo la principale via di accesso alla Romagna e alle rotte del nord-est/sud-est per il nostro territorio.

Oggi Vagnoli ribadisce con forza questi concetti a seguito anche dell’intervento della Provincia e commenta: “L’ipotetica non percorribilità rappresenterebbe un danno di proporzioni difficilmente quantificabili per l’economia del versante Toscano.
Infatti, un’ipotesi di interdizione della strada al traffico pesante provocherebbe ingenti danni alle aziende casentinesi in quanto non esistono alternative viarie praticabili.
E’ importante infine ricordare che il nostro territorio casentinese risulta già ampiamente svantaggiato dal punto di vista delle infrastrutture e che il rilevante distretto industriale presente non può e non deve subire un ulteriore “colpo” di tal misura”.

Il Sindaco di Bibbiena conclude lanciando una proposta alternativa: “Se il tratto di strada del versante romagnolo presenta delle criticità, la soluzione non deve andare verso l’interdizione al traffico pesante, bensì verso un’attenta progettazione e investimenti da parte delle autorità competenti per poterlo mettere in sicurezza o comunque per poter garantire una viabilità alternativa per esempio variante stradale Soci- Bagno di Romagna. Quello di vietare non può essere più un modo di operare ragionevole soprattutto quando di mezzo ci sono economie importanti che riguardano un intero territorio”.

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