Tutta la vallata aderisce ai percorsi partecipativi promossi dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale e dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno
Serena Stefani (Presidente CB2): “Con i Contratti di Fiume riusciremo a elaborare una visione unitaria per la gestione e valorizzazione dell’Arno e dei suoi affluenti: insieme potremo migliorare ancora la sicurezza idraulica, coniugandola sempre meglio alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo economico, sociale e turistico dell’area”
Venti delibere approvate da dieci comuni: sono i numeri dell’adesione plebiscitaria della vallata del Casentino al Patto per l’Arno e al Contratto di Fiume Casentino H2O, i due percorsi partecipativi promossi dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale e dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per mettere a fuoco una visione unitaria e condivisa del fiume che nasce in quell’area e dei suoi affluenti.
Con l’approvazione dei Manifesti degli Intenti prende ufficialmente avvio il Contratto di Fiume Arno che, essendo un maxi contenitore dei progetti realizzati o da realizzare sull’intera asta fluviale, racchiuderà anche il contratto di fiume territoriale Casentino H2O.
In contemporanea i comuni di Bibbiena, Castel Focognano, Castel San Niccolò, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Pratovecchio Stia, Poppi e Talla hanno aderito con specifica delibera al Manifesto degli intenti dei due contratti di fiume, avviati per condividere con enti pubblici, associazioni e privati cittadini obiettivi e azioni da realizzare nella vallata per risolvere le criticità e cogliere le opportunità dell’ambiente modellato dai corsi d’acqua che lo attraversano.
“Con i Contratti di Fiume riusciremo ad elaborare una visione unitaria per la gestione e valorizzazione dell’Arno e dei suoi affluenti: insieme potremo migliorare ancora la sicurezza idraulica e idrogeologica del territorio, coniugandola sempre meglio con la tutela dell’ambiente e lo sviluppo economico, sociale e turistico dell’area”, spiega Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, convinta sostenitrice dell’utilità e dell’importanza di riuscire a disegnare in modo unitario e condiviso le scelte di manutenzione, gestione e utilizzo dei corsi d’acqua.
“Le politiche comunitarie ci spingono in questa direzione, mettendo a disposizione risorse importanti che ci auguriamo di poter intercettare e dirottare sul nostro territorio”, aggiunge annunciando che, presto, in Casentino decolleranno i tavoli di lavoro tematici per affrontare le questioni “calde” della vallata.
“Dall’assemblea dei portatori di interesse, riunita il 2 settembre a Poppi presso la sede dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino e dalla elaborazione delle proposte presentate dagli enti che hanno aderito al progetto, è maturato il Manifesto degli intenti, in cui si tracciano a grandi linee gli indirizzi e le modalità da seguire. Lo faremo organizzando incontri specifici che, per questioni di sicurezza, si svolgeranno a distanza. I temi da affrontare sono “Fiumi Sicuri” per la definizione delle modalità di gestione della vegetazione presente sulle sponde e in alveo, la sicurezza idraulica, la gestione e manutenzione delle opere; “Fiumi&Natura” per la mappatura e la valorizzazione , della biodiversità fluviale e degli ecosistemi naturali presenti lungo i corsi d’acqua, la pulizia e la qualità delle acque del reticolo casentinese; “Vivere i fiumi” per lo studio e l’organizzazione di iniziative volte a migliorare la fruibilità e l’utilizzo dei fiumi per attività di relax, ricreazione, sport, balneazione, socialità, cultura, educazione ambientale, mobilità sostenibile lungo i corsi d’acqua, anche attraverso la riscoperta e il riuso di antichi cammini e strade; “Fiumi&Territorio” per la mappatura e la valorizzazione dei prodotti agricoli del territori e delle attività economiche legate direttamente o indirettamente all’ambiente fluviale”, annuncia la Presidente Stefani, contando sul prezioso contribuito che verrà anche dall’ente Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e di Campigna, dall’Unione dei Comuni Montani del Casentino e dall’Ecomuseo del Casentino.
C. stampa