Mezzo secolo dal “gigantesco balzo per l’umanità”.
Sabato (5 ottobre), alle 21, “Luna: i risultati scientifici delle missioni Apollo… e oltre” al Planetario del parco nazionale delle Foreste casentinesi (Stia, Arezzo).
Sono in corso in tutto il mondo le celebrazioni per i cinquanta anni dallo sbarco sulla luna, l’oggetto più “luminoso” che aveva popolato la fantasia e i sogni dell’umanità fin dall’antichità. Sabato, al planetario del parco nazionale delle Foreste casentinesi, si parlerà di ciò che quella esperienza ha portato nel mondo della ricerca scientifica.
“Luna: i risultati scientifici delle missioni Apollo… e oltre” si inserisce nella serie di conferenze dedicate a quell’evento che, “grazie ad un pugno di eroi”, aveva permesso di “toccare con mano” un mondo sconosciuto, descritto nei secoli in mille avvincenti racconti, l´eterno compagno di viaggio del nostro splendido pianeta.
L’equipaggio dell’Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile per commemorare lo sbarco: “Qui, uomini dal pianeta terra posero piede sulla luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”.
La serata di sabato, a partire dalle 21, approfondirà, tra l’altro, le tecnologie messe a punto negli anni della serrata corsa alla luna, con lo sviluppo del programma Apollo. Quali? Oggetti come il gore-tex delle tute degli astronauti, il velcro che sostituisce bottoni e chiusure lampo, il teflon che rende le pentole antiaderenti. Si è arrivati a sostenere che la campagna per la Luna sia stata «il miglior investimento in ricerca da quando Leonardo da Vinci si è comprato un quaderno per i suoi schizzi», perché per ogni dollaro speso le sue ricadute tecnologiche ne hanno prodotti tre.
Fortissimo è stato anche l’apporto allo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie, quella dei microchip e delle celle a combustibile, orologi al quarzo e batterie ricaricabili.
Anche i cibi liofilizzati, oggi di uso comune, derivano dagli studi sviluppati dalla Nasa per alimentare gli astronauti.
L’equipaggio dell’Apollo 11 lasciò una targa di acciaio inossidabile per commemorare lo sbarco: “Qui, uomini dal pianeta terra posero piede sulla luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”.
La serata di sabato, a partire dalle 21, approfondirà, tra l’altro, le tecnologie messe a punto negli anni della serrata corsa alla luna, con lo sviluppo del programma Apollo. Quali? Oggetti come il gore-tex delle tute degli astronauti, il velcro che sostituisce bottoni e chiusure lampo, il teflon che rende le pentole antiaderenti. Si è arrivati a sostenere che la campagna per la Luna sia stata «il miglior investimento in ricerca da quando Leonardo da Vinci si è comprato un quaderno per i suoi schizzi», perché per ogni dollaro speso le sue ricadute tecnologiche ne hanno prodotti tre.
Fortissimo è stato anche l’apporto allo sviluppo di tecnologie rivoluzionarie, quella dei microchip e delle celle a combustibile, orologi al quarzo e batterie ricaricabili.
Anche i cibi liofilizzati, oggi di uso comune, derivano dagli studi sviluppati dalla Nasa per alimentare gli astronauti.
Il costo per la partecipazione è di cinque euro, gratuito per i bambini sotto i 7 anni e diversamente abili. Per informazioni e prenotazioni si può contattare la cooperativa Oros (0575.557247, 335.6244537, info@orostoscana.it) oppure l’ufficio promozione del Parco nazionale (0575.503029, promozione@parcoforestecasentinesi.it).
Si consiglia di prenotare entro le 18 del giorno dell’evento.
Comunicato stampa