Abbiamo deciso di dedicare una rubrica a voi casentinesi; a chi ama questa vallata così tanto da dedicarle una storia, una poesia, un racconto. Brevi o lunghi testi che inseriremo tra i nostri articoli online (o nella rivista) e che contribuiranno a elogiarne la bellezza, così come la cultura, la storia e le figure importanti che l’hanno vissuta e che la vivono ancora. Nomi, luoghi, aneddoti, storie vere o inventate che coloreranno le nostre pagine e doneranno un qualcosa in più alla nostra valle. Scriveteci, dunque, fateci leggere e apprezzare le vostre parole e noi saremo contenti di pubblicarle.
Oggi, vi presentiamo una breve storiella su Poppi che comparve anche pubblicata online, tempo fa, sul sito della Regione “Toscana ovunque bella”.
Poppi 1904
Di Roberto Salvi
Più di un secolo fa, Ella e Dora, due sorelle della buona società inglese, intrapresero quello che all’epoca era di gran moda: il Viaggio in Italia, il cosiddetto Grand Tour.
Ella e Dora avevano ricevuto un’ottima educazione, ma non erano certo prive di quella supponenza un po’ blasé tipica dei giovani del loro censo nell’Inghilterra di fine ‘800. Avevano anche fama di eccentriche, di anticonformiste, addirittura di proto-femministe al punto di dirsi contrarie all’idea di aver figli perché trovavano insopportabile l’idea dell’intervento maschile per generarli…
Ebbene, decidendo il loro viaggio in Italia, per non venire meno alla loro fama di giovani donne controcorrente, non scelsero Firenze, Roma o Venezia, ma la campagna toscana, e puntarono dritto sulla valle del Casentino. Una scelta a dir poco insolita, stravagante appunto. Chissà che cosa pensavano di trovare le snob Ella e Dora in una valle così appartata? Non certo le raffinatezze e le buone maniere che avrebbero potuto trovare in una città d’arte…
È vero, la cultura aveva permesso loro di sapere in anticipo che il Casentino era la valle di Dante e che il castello di Poppi era stato il buen retiro dove aveva potuto salvarsi e scrivere buona parte dell’Inferno. Per il resto – ne siamo convinti, Ella e Dora pensavano di trovarvi il “buon selvaggio”, da studiare, descrivere e dipingere con lo spirito dell’antropologo e l’occhio dell’artista.
Ma nel Casentino, Ella e Dora non trovarono quello che avevano immaginato, ma molto di più.
Una valle bellissima anzitutto, punteggiata in ogni dove da pievi, abbazie e monasteri millenari che suggellavano la spiritualità di un luogo unico. Ma sopra ad ogni altra cosa, le nostre due “espatriate”, incontrarono la gente: semplice e illetterata, ma anche orgogliosa e fiera; passionale, rude e diffidente ma generosa e talora persino affettuosa. Il resto lo fecero il cibo, la luce di Toscana, il sole…
In una parola, Ella e Dora avevano incontrato il Calore umano. Ciò che per educazione non erano mai state in grado di provare.
Dopo questa esperienza che cambiò la loro vita, al ritorno in Inghilterra nel 1905, Ella e Dora Noyes dettero alle stampe un volume sontuoso che diventerà celebre: The Casentino and its story, una vera e propria guida artistica e spirituale, peraltro di impagabile bellezza, sul borgo di Poppi e sulla prima valle dell’Arno.