Poppi, all’UP Campaldino l’inno d’Italia cantato da 100 piccole voci

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Al di là delle manifestazioni sportive più rilevanti dal punto di vista internazionale, al di là delle mode, delle circostanze, dell’attualità, ai campi solari che si tengono ogni anno da molto tempo – prima della psicosi dei campi estivi – al Tennis di Poppi ogni mattina per i circa 90 bambini la mattina di gioco e sport si apre in maniera del tutto singolare: bandiera tricolore che si erge al cielo accompagnata dallo sguardo speranzoso dei bambini e inno di Mameli cantato a squarciagola con le piccole manine sul cuore, che talvolta teneramente, si aggrappano alle magliette.

Una scena unica – attesa ogni mattina da turisti e abitanti – ma soprattutto un rituale a cui Gino Lucci, pietra miliare del tennis nella valle casentinese, non vuole rinunciare perchè per lui lo sport è la bandiera e tutto ciò che in essa è contenuto. “All’Accademia a Roma dove mi sono formato, ogni giorno ci facevano cantare l’Inno d’Italia. Per me questo gesto è sempre stato colmo di significati, perché chi ama lo sport, ama il proprio paese che rappresenta con orgoglio in ogni competizione. Questo momento, che rinnovo con i bambini tutte le mattine, ha proprio questo scopo: quello di far capire anche ai più piccoli l’importanza di far parte di un tutto, il rispetto per i propri compagni di gioco e sport, l’amore per il propria terra” commenta Gino.
Nessun rigurgito nazionalista, bensì un forte senso del dovere che fa di questo luogo, ossia la sede del Tennis Campaldino di Poppi , una scuola di vita prima che una scuola di tennis.
Quest’anno i campi solari più longevi del Casentino si sono arricchiti moltissimo grazie alla partecipazione della società calcistica Falterona che partecipa con ragazzi laureati ISEF, tanta voglia di fare e molte competenze. Sono stati proprio questi ragazzi – con il loro bagaglio di conoscenze, la loro formazione, ma soprattutto un profondo spirito di servizio – a proporre il calcio anche per le bambine come attività dei campi. “Anche le ragazze devono giocare al calcio, non devono fare attività diverse. Il calcio è per tutti e fa bene per rafforzare il gruppo, oltre che essere molto divertente”, dicono gli animatori.
Insomma ai campi solari del Tennis Campaldino si crede che la società si cambia dallo sport… che è per tutti e di tutti.

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