In merito al capitolato in oggetto, letto ed analizzato in ogni sua parte (quindi anche l’allegato conto economico previsionale 2020-2022), nell’interesse dei cittadini del comune e dei soggetti che vorranno partecipare al bando siamo a porre alcuni quesiti per i quali chiediamo con urgenza risposta scritta nelle sue singole parti.
Nell’articolo 1 (punto 3) si fa riferimento all’obbligo del parte del concessionario “di attenersi al piano di sicurezza per la tutela del patrimonio presente”.
Quale è questo piano?
In che cosa consiste?
Quali sono i tempi, i modi e gli strumenti con i quali si intende attuarlo?
Chi deve sostenere i costi per mettere in atto tutte le misure previste dal piano?
Sono previsti investimenti su apparecchiature moderne tipo telecamere, dispositivi anti incendio ecc?
Laddove si trattasse di garantire invece solamente specifiche presenze di personale, quali sono le caratteristiche professionali richieste e in quali orari e per quale durata?
Sono presenze di personale aggiuntivo alle tre previste dal bando?
Nell’articolo 2 (diffusamente) si chiede l’impegno da parte del concessionario di custodire le varie sale, di riordinare le stesse, di contribuire agli allestimenti delle mostre organizzate dall’Amministrazione, di accompagnare i vari gruppi, di occuparsi della pubblicità delle affissioni ecc. e tutto ovviamente in aggiunta alla presenza minima di personale definita nel bando (3 persone ordinariamente)
La concessionaria è in grado di definire quanto impegno aggiuntivo di orario questo comporti?
E le attività di ordinaria manutenzione come definite dal bando debbono essere effettuate in concomitanza dell’orario di apertura o in orario diverso?
Al punto otto del capitolato si dice che “Il concessionario risponde direttamente dei danni alle persone o alle cose comunque provocati nell’esecuzione del servizio, restando a suo carico qualsiasi risarcimento, salvo gli interessi da parte di società assicuratrici a favore della stessa.
Il Comune si riserva la facoltà di applicare eventuali penalità per rifusione di danni”.
Orbene, visto che l’Amministrazione scarica sul concessionario la responsabilità di ”danni alle persone o alle cose comunque provocati nell’esecuzione del servizio”, la stessa Amministrazione è in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni e certificazioni relative alla completa fruibilità dell’immobile?
Più volte negli ultimi dieci anni sia i turisti che gli operatori economici del settore si sono lamentati che il castello è chiuso nelle ore serali.
Almeno nei mesi estivi non è auspicabile l’apertura fino alle ore 22,30?
Vi sembrano sufficienti i 15 giorni previsti dal bando?
E comunque, quali sono questi giorni? Chi li decide?
Sulla base del vostro conto economico allegato al bando indicate in circa 90.260.00 euro il costo del personale sviluppato sulla base d’asta.
Su quale monte ore è stato calcolato?
Quale è il costo orario utilizzato per il calcolo?
In merito alla divisa da indossare citata all’articolo 7, chi deve provvedere a tali spese?
Nel capitolato si fa espressa richiesta al concessionario di assumere il personale già in forza alla cooperativa che ad oggi gestisce i servizi del Castello
Siete sicuri che quanto richiesto all’articolo 10 non vada a cozzare con tale obbligo?
Il personale attualmente impiegato ha esperienza in merito?
Ha titoli di studio inerenti a storia dell’arte?
Ci sono guide turistiche tra loro?
Conoscono almeno ad un livello accettabile la lingua francese, inglese e tedesca?
In considerazione dell’articolo 9, chi o quale organismo giudica la “provata serietà” o “l’elevata qualità” di un libro, un dvd o un semplice catalogo? Non vi sembrano metodi un po’ poco liberali?
Considerato che il personale in forza al concessionario deve rendersi disponibile anche in orari di chiusura per aprire il castello a gruppi di 15 persone e per i quali l’Amministrazione comunque introita la percentuale sui biglietti, quanto devono durare le visite e chi paga questo servizio? Rientra tutto nella voce costo del personale come da allegato?
Inoltre, perché se un gruppo chiede al gestore non solo di visitare il castello per il quale pagherà il corretto biglietto, ma di essere accompagnato in una visita guidata al centro storico, il comune deve chiedere una royalty per la visita, ad esempio, della Badia San Fedele o della chiesa della Madonna contro il Morbo?
E potremmo ulteriormente continuare elencando incongruenze imprecisioni ed elementi di incertezza che già fin da ora fanno ritenere il bando non in grado di garantire una efficiente e trasparente gestione degli accessi al più importante “asset economico turistico” del nostro Comune.
Sulla base di tutto quanto sopra evidenziato nel richiedere urgente e dettagliata risposta scritta, si fa appello alla sensibilità della giunta affinché il bando di cui trattasi venga ritirato e si provveda ad una sua complessiva rimodulazione per rispondere alle esigenze improcrastinabili di miglioramento della qualità del servizio.
Per Il Gruppo Consiliare Poppi Cittadini in Movimento – Marri David