Dopo la decisione del sindaco Carlo Toni di chiudere le scuole del Comune di Poppi (in realtà chiuse a livello didattico, ma con il presidio del personale ATA) a causa della nevicata di ieri sera (16-12-2018 ndr), alcune persone, soprattutto sui social, si sono lamentate esternando il loro disappunto. Pubblichiamo la spiegazione che, con un post sulla pagina Facebook del comune, ha dato il sindaco Toni in merito alla sua decisione.
LA SFERA DI CRISTALLO
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Il momento in cui viene ordinata la chiusura (scuola chiusa a tutti gli effetti senza presenza alcuna di personale docente e non) o sospesa l’attività didattica (scuola presidiata da personale non docente), è sempre una decisione difficile da prendere sapendo che non
tutti apprezzeranno. Ma questo sta nelle cose, ormai lo si sa: qualunque essa sia ci sono i favorevoli e i contrari.
Spero che sul fatto che sia una assunzione comunque di responsabilità possiamo essere tutti d’accordo. Le valutazioni che determinano la decisione sono condizionate da fattori variabili. Sappiamo perfettamente che questi sono soggettivi e non oggettivi e che scaturiscono dall’analisi di una certa situazione. In primis la previsione meteo che ci dice quale sarà la probabile evoluzione delle condizioni atmosferiche, poi la variabilità territoriale (a Badia Prataglia nevica più che a Poppi), di seguito il fatto che non tutti abitano nelle vicinanze dei plessi scolastici ma provengono da luoghi diversi serviti da viabilità diverse, che non sempre si riesce ad informare tutti e in questi casi di dubbia evoluzione si ricorre alla sospensione delle attività didattiche, che significa scuola aperta con personale non docente.
La loro presenza è importantissima perché rappresenta un presidio di sicurezza e tutela per tutti coloro che non erano a conoscenza del cambiamento rispetto alla condizioni di normalità. Tutto questo deve essere gestito attraverso dei percorsi che si possono ricondurre alla parola “organizzazione”. Ci si consulta con gli altri sindaci, l’ufficio tecnico comunale, i presidi e tutti coloro che possono dare un contributo in merito… Poi la decisione. Se il provvedimento è disposto con un congruo anticipo dà modo non solo ai
genitori di organizzarsi, ma lo dà anche al personale scolastico in quanto, presidi informati, è possibile ridurre il disagio anche per i collaboratori (personale ATA e personale di segreteria).
A questo vanno aggiunte le considerazioni derivanti dal “principio di precauzione” che – spiego con un esempio: premesso che una qualunque linea elettrica, sei poi alta tensione, generi un campo elettromagnetico e che tali onde possono essere nocive il principio ci dice “non costruire una scuola sotto la linea”, “non far passare una linea sopra una scuola” ovvero la trasformazione del più semplice “meglio aver paura che buscarne”!
Ora che ho già predisposto e comunicato l’ordinanza di sospensione mi affaccio alla finestra… “Maremma ha smesso di nevicare… contro le previsioni meteo…”.
Forse sono stato eccessivamente prudente. Ho sottovalutato o sopravvalutato alcuni fattori, forse non c’era bisogno aveva ragione chi era contrario alla sospensione ma ancora sono le 00,53… ancora c’è tempo….
Se avessi avuto la sfera di cristallo non dovrei aspettare domani mattina per un responso, lodato o infamato, ma certo è che, come ho letto su un post, non posso ricondurre questa vicenda di assunzione di responsabilità e foriera di disagi comunque vadano le cose, con il semplice commento ” che stro….e”.
A voi completare la parola. Non è mio costume dire parolacce.
Grazie per l’attenzione.
Il sindaco
Carlo Toni