Due incontri pubblici con i professionisti dello sportello di ascolto psicologico sono stati organizzati dall’Istituto Comprensivo “Alto Casentino” e dal Comune di Pratovecchio Stia nell’ambito del progetto “Educare insieme”, sportello di ascolto e consulenza psicologica nelle scuole. Gli incontri sono ad ingresso libero e si tengono alle ore 17:30 presso la Sala del Cenacolo del Monastero delle Domenicane in Piazza Landino a Pratovecchio. Primo appuntamento martedì 3 maggio con lo psicologo Francesco Ridolfi, dal titolo “Dipendenze da nuove tecnologie, informazione e prevenzione”. Il prossimo 23 maggio si parlerà invece del “Percorso della crescita: il bisogno dei limiti” con la psicologa Elisa Moscino. Come ha detto l’assessore comunale alle politiche sociali Sonia Amadori, “questo è un primo approccio per testare l’interesse di tutti coloro che concorrono alla formazione dei nostri ragazzi, e da qui viene il titolo “Educare Insieme”. Il progetto vorrebbe svilupparsi nel prossimo anno scolastico, quando lo sportello psicologico vorrebbe ampliare la propria offerta tramite anche appuntamenti periodici con tutti i componenti della crescita (famiglia, insegnanti, educatori, servizi). Il dirigente scolastico, prof. Alessandra Mucci, afferma di aver “Ritenuto importante dedicare alcuni momenti di incontro per noi adulti, educatori in ambito familiare, scolastico, sociale. L’idea è quella di riflettere su tematiche specifiche per un approccio educativo sempre più rispondente alle esigenze evolutive delle nuove generazioni. Gli incontri saranno aperti a docenti e genitori del nostro istituto, ma anche a quanti vorranno unirsi nel dibattito sulle tematiche scelte”.
Il primo incontro, quello di domani 3 maggio, riguarderà appunto il tema dell’uso-abuso dei dispositivi tecnologici. “Negli ultimi anni – conclude la prof.ssa Mucci – l’avvento delle nuove tecnologie e la loro disponibilità hanno notevolmente modificato vita quotidiana, momenti di svago e intrattenimento, comunicazione a distanza tra le persone, modalità di apprendimento formale e informale. Tali cambiamenti, avvenuti in tempi rapidi e in continua evoluzione, costringono ad una necessaria riflessione: in che misura tutto ciò incide e in quali modalità nelle nuove generazioni, ragazzi e ragazze definiti “nativi digitali”, nati e cresciuti in tale immersione quotidiana nella tecnologia digitale? Famiglia e scuola sono chiamate ad interrogarsi, mentre neuroscienze, psicologia e sociologia stanno approntando specifiche ricerche”.
02 maggio 2016.
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa