In relazione alla ormai nota vicenda delle querele per diffamazione fatte dal Sindaco di Bibbiena, Daniele Bernardini., oggi interviene il coordinatore di SEL Casentino, Luca Tafi, uno dei querelati.
“ Come SEL Casentino abbiamo spesso criticato l’operato della Giunta Bernardini, soprattutto per quanto riguarda le scelte urbanistiche. Lo abbiamo fatto sempre cercando di entrare nel merito dei problemi. Come siamo abituati a fare nei confronti di tutti. Credevamo di svolgere un compito ed un dovere civico, con la nostra azione. Non pensavamo di essere considerati come dei “criminali” da denunciare alla magistratura”
“Mi è stato detto, fin da ragazzo, – ha aggiunto Tafi- che la discussione, il confronto delle idee ecc sono la base della democrazia. Senza possibilità di confronto non c’è libertà.
La querela del Sindaco Bernardini non mi ha colto di sorpresa, nè mi ha dato fastidio, mi ha solo fatto vergognare di vivere in un paese dove è possibile fare una querela per motivi politici, ovvero spendere risorse pubbliche per una discussione su cose pubbliche che ha lo scopo di migliorare le cose pubbliche; una querela che vorrebbe provare a limitare la libertà di espressione, a intimidire chi si oppone, chi contesta, in linea con i comportamenti quotidiani del querelante, come dimostrano gli atti del consiglio comunale e come sostengono i consiglieri di minoranza.
Il fatto stesso che il 4 febbraio prossimo (alle ore 21, presso la sala comunale del Corsalone) sia stato organizzato un incontro pubblico per parlare del significato politico, culturale ed etico della querela (gli aspetti giudiziari li lasciamo alla magistratura) dimostra che il Sindaco Bernardini ha fatto male i conti.
Così, l’unica conclusione che posso trarre è che il potere ha dimostrato, ancora una volta, che può essere arrogante e stupido”.
Luca Tafi
SEL Casentino