“Quiete e Rinascita”, Giorgio Vasari a Camaldoli e in Casentino: un’esposizione diffusa

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Il 0coro monastico dove sono custodite le predelle del Vasari

Domenica 4 Agosto 2024 al via la manifestazione QUIETE E RINASCITA. Giorgio Vasari a Camaldoli e in Casentino nel contesto delle celebrazioni per il 450esimo anniversario dalla morte del pittore e architetto nato ad Arezzo nel 1511. Il progetto è promosso e realizzato dalla Comunità Monastica di Camaldoli e da Mazzafirra APS con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana e del Comune di Poppi.

L’esposizione “diffusa” a Camaldoli permetterà di scoprire tutte le opere che il Vasari realizzò per il Monastero – addirittura sedici quelle custodite ancora in loco – seguendo un percorso dove potranno essere visibili ambienti solitamente inaccessibili al pubblico e opere finora mai uscite dai confini della clausura.

L’iniziativa fa parte di un progetto diffuso anche in Casentino con iniziative fino a novembre 2024 e comprende la realizzazione di un catalogo (presentato il 4 agosto), la creazione di un itinerario che segue il filo rosso delle opere vasariane in Casentino, e che permetterà non soltanto lo studio di opere finora trascurate dalla critica, ma anche di “distribuire” i visitatori nel territorio. Inoltre, ad una serie di conferenze proposte presso il Castello di Poppi, verrà affidato il compito di avvicinare il grande pubblico a questi argomenti e di sensibilizzarlo alle vicende in Toscana al tempo di Cosimo I, all’arte di Giorgio Vasari e all’importanza storico-culturale del Monastero di Camaldoli.

All’inaugurazione (ad ingresso libero), fissata per domenica 4 agosto alle 16.00 nella sala Landino del Monastero di Camaldoli interverranno Dom Matteo Ferrari, Priore Generale dell’Ordine Camaldolese, il presidente della Regione Eugenio Giani, Federico Lorenzoni, sindaco del Comune di Poppi, Lorenzo Basagni, consigliere alla cultura del Comune di Poppi e i due curatori: Dom Ubaldo Cortoni, bibliotecario archivista e Michel Scipioni, storico dell’arte. A moderare sarà Gabriele Roggi

Quando Vasari cominciò a frequentare Camaldoli, nel 1537, si trovava in una situazione esistenziale difficile: era, a quel tempo, un giovane pittore promettente ma non aveva più “santi in paradiso”: i suoi protettori, il cardinale Ippolito de’ Medici e il duca Alessandro, erano morti a breve distanza l’uno dall’altro e Vasari non poteva contare su altri committenti che gli garantissero una continuità di impiego tale da mantenere la numerosa famiglia. È in questa situazione disperata, che Vasari approdò a Camaldoli, tramite l’intercessione del suo maestro e amico, Giovanni Pollio detto il Pollastra. I monaci commissionarono al pittore la prima di una lunga serie di opere e, nei giorni che trascorse a Camaldoli per definire i dettagli dell’incarico, si dissiparono provvidenzialmente le «immaginazioni spaventose» che gli avevano «ammorbato l’intelletto» e lo avevano reso malinconico quasi al punto – sembra di capire – di pensare di togliersi la vita.

Rinfrancato dal contatto con la natura, dove respirava la «perfezione che si cava dalla quiete» (e da qui il titolo della mostra e del catalogo), e soprattutto dai dialoghi spirituali con alcuni eremiti che gli sembravano «angioli di paradiso», Vasari ritrovò la serenità perduta e – crediamo – una rinnovata fiducia nel proprio talento. Da quel momento in avanti la sua carriera si risollevò e anzi prese il volo, senza incappare in ulteriori battute d’arresto, verso la prosperità e la fama.

Presso il Monastero di Camaldoli saranno visibili le 16 opere di Giorgio Vasari: la giovanile Madonna con Bambino e Santi, la Natività meglio nota come la “Notte di Camaldoli”, la maestosa Deposizione e i pannelli coi Santi Donato e Ilarino e Benedetto e Romualdo che una volta la incorniciavano e le dieci predelle custodite nel coro monastico, ed infine l’Orazione nell’orto, che proprio in questa occasione lascerà la sua collocazione originale, nella cappella dell’Infermeria all’interno della clausura, per poter essere ammirata da un pubblico più ampio all’interno della Biblioteca dell’Antica Farmacia.

Nella Biblioteca Moderna sarà allestita la parte documentaria della mostra, curata da Dom Ubaldo Cortoni, con molti documenti e volumi esposti che illustrino e completino il rapporto fra Giorgio Vasari e la Comunità Monastica di Camaldoli.

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