Comunicato stampa della Lista di Comunità (Bibbiena) sul caso Sacci
Durante il confronto televisivo a Teletruria il Sindaco uscente, riassumendo l’annosa vicenda Sacci, sostiene che la bonifica dell’area era già stata effettuata nel 2013 e restituita al proprietario, l’imprenditore Marino Franceschi.
Ci siamo chiesti allora come mai, se l’area era già stata bonificata, nel 2023 l’ARPAT e l’Azienda Sanitaria rinvengono tracce di amianto e altri materiali pericolosi per la salute pubblica e richiedono al Comune di emettere un’ordinanza al fine di eliminare tutti i rifiuti presenti nell’area. Domande legittime anche perché proprio nel luglio 2023 il sindaco emette l’ordinanza (n. 8 del 21-07-2023).
Un capolavoro di non-sense giuridico e che ovviamente il proprietario impugna dinanzi al TAR regionale, uscendone vincente con la recente sentenza del 13 marzo 2024. E’ importante specificare però che secondo il Tribunale non è l’imprenditore Marino Franceschi ad aver ragione nel merito, bensì è il Comune che ha adottato un’ordinanza “sbagliata” e nei “tempi sbagliati”. Quindi il provvedimento è stato dichiarato complessivamente irragionevole e per questo annullato. A questo punto ci si chiede cosa aspetti il Comune a sostituirsi al privato e a compiere il suo preciso dovere della tutela della salute pubblica.
Durante l’intervista è inoltre stato citato anche il ruolo della Regione Toscana, con Vagnoli che ha omesso di dire che gli era arrivata una lettera formalmente protocollata da Regione Toscana in data 19/04/2024, dove si dà mandato al Comune a sostituirsi in danno al privato al fine di rendere l’area definitivamente libera, addirittura valutando da parte della Regione un possibile finanziamento per la messa in sicurezza in emergenza dell’area. Una volta bonificata definitivamente l’area e dopo aver provveduto alla tutela della salute pubblica, la Regione dà indicazioni precise anche sul tracciato della strada procedendo alle
modifiche necessarie al fine di realizzare il tracciato originario.
Infine, il Sindaco cita testualmente un Piano di Recupero presentato recentemente dalla Proprietà della SACCI con la conseguente VAS Comunale avviata. Anche stavolta a seguito di accertamento presso gli uffici del Comune, da parte di Consiglieri di minoranza, tutto ciò si è rivelato completamente falso. Spiace notare come si sia dato ampio spazio ad affermazioni non veritiere e che per il cittadino è difficile verificare. Da parte nostra abbiamo cercato di portare alla luce tutte le contraddizioni emerse dall’intervista e crediamo sia opportuno che il Sindaco agisca per la bonifica dei materiali pericolosi come
gli impone la legge ed anche il TAR.