Sanità. Ceccarelli: «In arrivo nuovi medici per l’Ospedale di Bibbiena»

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Foto di Carlo Gabrielli

Il consigliere Vincenzo Ceccarelli, componente della commissione sanità del Consiglio regionale, annuncia l’arrivo del personale medico atteso in Casentino e Valtiberina

«In queste settimane ho seguito da vicino la vicenda che riguardava il reintegro del personale medico mancante negli ospedali di Bibbiena e Sansepolcro. La Asl mi ha comunicato che la procedura di ricerca è terminata e che nelle prossime settimane gli ospedali del Casentino e Valtiberina saranno reintegrati con una parte del personale medico mancante – spiega Vincenzo Ceccarelli, componente della commissione sanità del Consiglio regionale -. Nello specifico si tratta di un medico di medicina generale e di un medico chirurgo e per l’ospedale di Bibbiena, che entreranno in servizio il 16 maggio e il primo giugno, e di un medico chirurgo per l’ospedale di Sansepolcro che entrerà in servizio dal 16 maggio. Si tratta di una buona notizia attesa dai territori e ringrazio la Asl per l’impegno profuso nella ricerca del personale».

Ceccarelli poi sottolinea le problematiche nella ricerca di personale medico nelle aree interne.

«Purtroppo sempre più spesso ci sono difficoltà nella selezione del personale medico per le aree periferiche e montane, sia per quel che riguarda le strutture ospedaliere che per i ruoli di medico di famiglia. E’ un problema che non riguarda solamente il Casentino o la Valtiberina ma tutte le aree interne della nostra regione e che crea ritardi e difficoltà nell’erogazione dei servizi ai cittadini – aggiunge il capogruppo dem – Per questo la Regione sta lavorando da un lato in sede di Conferenza delle Regioni, con il Governo, affinché venga facilitato l’accesso all’esercizio della professione attraverso percorsi di formazione più rapidi e adeguati alle esigenze territoriali. Dall’altro per promuovere l’introduzione di meccanismi di incentivazione, d’intesa con le Asl e le rappresentanze sindacali, per la copertura degli ambulatori e degli ospedali ubicati nelle aree disagiate».

«Mentre prosegue la lotta al contro la pandemia e procedono le vaccinazioni – conclude Ceccarelli – è giusto pensare anche alle patologie tradizionali e al dopo covid proseguendo il percorso di valorizzazione dei piccoli ospedali che in questa fase hanno mostrato la loro grande utilità anche come punto di riferimento dei servizi territoriali anch’essi da qualificare e potenziare nella sanità del futuro».

 

 

 

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