CASENTINO – Con l’allentamento delle ondate di Covid ritorna l’influenza, detta quest’anno “l’Australiana” e considerata molto aggressiva soprattutto nei confronti dei bambini nella fascia 0-6 anni. Dopo aver interpellato la direttrice del Distretto Casentino Antonella Secco ed il presidente della Conferenza dei sindaci Filippo Vagnoli riguardo alla carenza dei pediatri di famiglia, ci rivolgiamo ad Andrea Fiori, rappresentante delle associazioni dei genitori della Rete pediatrica toscana.
Riusciremo a riavere il terzo pediatra di famiglia in Casentino?
«La mancanza di pediatri, in particolare di quelli di libera scelta, è ormai cronica, basti pensare che nell’aretino sia il Casentino sia la Valtiberina negli ultimi anni hanno superato i due pediatri, sui tre previsti, solo per brevi periodi. Se non vengono cambiate a livello nazionale le norme di attribuzione delle zone ai pediatri non penso che torneremo ad avere una copertura adeguata. Ci sono tempi cosiddetti tecnici troppo lunghi per assegnazioni o cambi di zone. Fino a che c’era eccedenza di pediatri le ASL sopperivano bene, anche con tempestive assegnazioni temporanee, ma ora no. La Toscana, come stanno facendo altre regioni, dovrà trovare sistemi per garantire un’assistenza di base a tutti i nostri bambini. Abbiamo anche una legge pediatrica ad hoc che prevede di intervenire in ambito di medicina territoriale come noi chiediamo da tempo».
Quindi le nostre famiglie, soprattutto in periodi influenzali come questo, a chi si possono rivolgere?
«Con due soli pediatri per i più piccoli e una parte della popolazione pediatrica più grande seguita dai medici di medicina generale è ancora più difficile dare risposte tempestive alle famiglie. In questi casi, di fronte ad una forte preoccupazione sulla salute del bambino, un aiuto importante può venire dall’assistenza fornita nel presidio ospedaliero di Bibbiena, grazie alle presenze bisettimanali dei neonatologi/pediatri ospedalieri di Arezzo. Se non si riesce ad avere una tempestiva visita del pediatra di famiglia, con la sua prescrizione è possibile prenotare telefonicamente una visita pediatrica specialistica. Ricordo anche che in caso di urgenza esiste presso il Pronto Soccorso di Bibbiena un percorso pediatrico dedicato attivato grazie alla formazione svolta negli ultimi anni da medici e infermieri del presidio casentinese, di concerto con la UOC di Pediatria di Arezzo, che assicura anche un’assistenza telefonica h24. Questo permette di garantire la presa in carico del piccolo paziente con diagnosi tempestiva, con trattamento in loco dei codici meno gravi e trasferimento per gli altri».
Ma questi importanti servizi sono conosciuti dalle famiglie e vengono usati in modo corretto?
«Un aiuto viene dal mondo associativo grazie al forte impegno della Mauro Grifoni Forever sia con momenti di incontro pubblici sia con informazioni tramite vari canali date alle famiglie, anche se questo non può bastare. Sicuramente sono necessarie delle informazioni istituzionali puntualmente aggiornate. Ci vuole un maggior scambio al riguardo e una maggior collaborazione fra i vari attori sanitari coinvolti a vario titolo nell’assistenza pediatrica. Un ruolo importante lo riveste e lo dovrà rivestire ancora di più il Distretto sanitario Casentino, sia sensibilizzando i pediatri e i medici di famiglia per agevolare l’accesso al servizio, sia confrontandosi con i servizi pediatrici ospedalieri o di PS per correggere eventuali accessi impropri. Siamo certi che questo avverrà. Tutti abbiamo a cuore che le nostre famiglie si sentano rassicurate nel vedere una rete pediatrica funzionante per la cura dei loro bimbi».