Selvicoltura, Ceccarelli (Pd): «Togliere la burocrazia che penalizza l’economia della montagna»

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Foto di Carabo Spain da Pixabay - immagine di repertorio

Il Consiglio regionale della Toscana approva a maggioranza la modifica, voluta dal Partito Democratico, alla legge forestale regionale per cancellare gli aggravi burocratici per le attività che si occupano di taglio boschivo

Semplificare, nei limiti delle competenze regionali, le procedure amministrative per le attività che si occupano di selvicoltura e stimolare il legislatore nazionale ad intervenire per sburocratizzare il settore. Sono questi gli obiettivi della modifica alla legge regionale 39/2000 presentata dal Gruppo Partito Democratico e approvata a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana.

«Le aziende che si occupano di tagli boschivi sono attualmente costrette a richiedere l’autorizzazione paesaggistica anche solo per il taglio di un piccolo appezzamento. Si tratta di un inutile aggravio burocratico e economico caricato sulle spalle di aziende, spesso di piccole e piccolissime dimensioni, che non ha niente a che fare con la corretta gestione del bosco e che mette in crisi queste attività», spiega Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale e primo firmatario della proposta di legge.

«Sappiamo che con questa legge ci stiamo muovendo su un sentiero stretto tra le competenze regionali e quelle dello stato – aggiunge Ceccarelli – Questa nostra iniziativa cerca di dare una risposta immediata al problema nel rispetto e nei limiti delle competenze della Regione, intervenendo sulla legge forestale della Toscana e chiarendo che per i tagli nei boschi collocati in zone vincolate per effetto di specifico provvedimento non è richiesta la preventiva autorizzazione paesaggistica, con la sola eccezione delle aree per le quali il provvedimento di vincolo interessi in modo esclusivo i boschi. Auspichiamo che questo intervento sia utile alle tante attività che in questi mesi ci hanno manifestato le loro gravi problematiche e che sia da stimolo per un intervento del legislatore nazionale. Purtroppo non siamo in tanti ad affrontare questa battaglia; avevamo rivolto una proposta al Parlamento che per adesso non è stata affrontata e dispiace che forze politiche che si dichiarano a favore dei principi non abbiano poi condiviso la responsabilità».

La modifica alla legge regionale 39 arriva dopo che il Consiglio regionale nel mese di giugno aveva approvato, anche in quella occasione a maggioranza e su proposta del Partito Democratico, una proposta di legge al Parlamento italiano per la semplificazione delle attività di selvicoltura.

«Da assessore regionale con delega al governo del territorio mi sono impegnato per l’attuazione del Piano Paesaggistico regionale ritenendo il paesaggio un’immensa risorsa su cui fondare uno sviluppo sostenibile del nostro territorio – conclude Ceccarelli – La Toscana è sempre stata un esempio nel coniugare la tutela ambientale con l’attività dell’uomo e su questo percorso dobbiamo proseguire, forti della nostra capacità e della nostra tradizione, senza caricare di pesanti fardelli un’economia già povera come quella della montagna».

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