Stia, Monia Salvadori e la sua passione per la corsa scoppiata a 40 anni!

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Monia Salvadori, al centro della foto, con i suoi amici runners

di Francesco Ceccarelli

Nel numero di Casentinopiù Magazine, in edicola nei prossimi giorni, ci siamo occupati di running e trail. E abbiamo scoperto che il Casentino pullula di persone che praticano, con autentica passione, l’antico sport della corsa. Una di queste è sicuramente la stiana Monia Salvadori, protagonista di una storia esemplificativa di come ci si possa avvicinare allo sport in qualsiasi momento.
Monia, nella vita “extra-corsa” cosa fai?
Lavoro dal 1998 come impiegata amministrativa presso l’Inail di Arezzo e faccio la pendolare da Pratovecchio -Stia con il treno del Casentino tutti i giorni e con tutte le problematiche del caso.
Come ti sei avvicinata alla corsa?
Io fondamentalmente sono una pigra, mai praticato sport a livello agonistico. Mi limitavo soltanto a qualche camminata e qualche giro in bicicletta. In passato avevo cominciato anche a sciare, ma avevo abbandonato anche quello. Poi, l’11 aprile 2013 ho compiuto 40 anni (di una signora non si dovrebbe mai dire l’età, ma visto che lo fa lei…) e vedendo mio marito Maurizio (M. Milanesi altro runner assai competitivo con già anni di gare ed esperienza alle spalle n.d.r.) ed altri amici che correvano, mi sono finalmente decisa a seguirli.
Come è stato l’inizio?
Ho cominciato a correre prima un km, poi due e via via su con il chilometraggio e vedevo che mi dava tanta soddisfazione. Agli inizi correvo per le nostre strade, nei marciapiedi per senso di sicurezza, non mi piaceva restare da sola mentre correvo, avevo bisogno di riferimenti e di persone intorno.
E quando la prima gara?
Dopo 9 mesi sono andata a fare la mia prima gara: “CORRILAVITA” a Firenze. In realtà si tratta di una kermesse non competitiva, ma fare 14 km di corsa, per me, era già un successo enorme. Infatti, il giorno dopo, ero morta dalla stanchezza. In seguito ho cominciato a fare le gare presenti nella provincia di Arezzo in modo più assiduo.
Qual è stato lo step successivo?
Nell’ottobre del 2015 ho deciso di fare la mezza maratona preparandomi da sola, senza essere seguita da nessun preparatore e senza nessuna tabella precisa di alimentazione o altro. Sono riuscita a finirla bene e poi ne ho fatte altre due: quella di Firenze e quella vittoriosa del Casentino. Successivamente, non contenta, ho cominciato a fare trail.
Allora raccontaci anche la tua esperienza con il trail?
Dopo averlo provato devo ammettere che mi piace più il trail che la corsa su strada. La mia esperienza comincia un anno fa grazie all’invito di altri runners di Pratovecchio-Stia ad andare in Falterona a fare una corsa di notte. Dopo una serie di dubbi, insieme a mio marito decidiamo di partecipare e sono rimasta folgorata dalla corsa nel bosco, da quei paesaggi incontaminati che offre il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi che ho imparato a conoscere più ora che da piccola. Adesso sto proseguendo entrambe le attività, sia quella su strada che nella foresta.
Ci puoi spiegare le differenze , a parer tuo, tra la corsa classica su strada e il trail?
Molti dicono che il trail sia più faticoso, ma secondo me invece è meno stressante dell’attività su strada perché la varietà del terreno allontana la noia e sviluppa l’attenzione poiché ci sono punti in cui puoi correre bene, ma anche altri che devi camminare viste le pendenze proibitive alternate a discese impervie che a me piacciono e divertono particolarmente. Questa particolare propensione per la discesa mi ha fatto tornare anche la voglia di sciare, complice anche il voler seguire uno dei miei due figli.
Visto che siete una famiglia di sportivi, dacci un tuo punto di vista sulla attività sportiva in Casentino?
Ho i miei due figli che giocano a calcio e devo ammettere che gli impianti sportivi nonostante gli sforzi sono ancora antiquati, anche per lo sci forse andrebbe migliorata l’impiantistica a partire dal campo scuola di Fangacci, per non parlare delle piste… Potrebbe essere utile anche la ciclopista come spazio ricreativo sportivo. Io Infatti mi sono dedicata alla corsa sia per mancanza di tempo a causa del lavoro, sia perché l’impiantistica nella corsa serve assai meno ed è uno sport che mi permette quando ho un’ora di tempo di farlo senza tanti problemi
Il prossimo obiettivo?
Francamente correndo per me stessa, per la mia salute, per lo stress che accumulo, non saprei, forse fare la maratona. Un anno e mezzo fa non pensavo di poter correre 21 km ora posso farne anche 42! Forse farò quella di Roma della prossima primavera…
Monia e Maurizio sono supportati nella loro grande passione anche dalla famiglia che si occupa dei loro due bambini durante le loro gare ed i loro allenamenti. La nostra coppia fa parte della squadra Trail Running Project Asd di Arezzo di cui fanno parte molti casentinesi: Stefano Giannini, Alessio Fioravanti, Alessandro Picchi, Daniela Panoni, Fabiano Mattesini, Samuele Sassoli, Daniele Brezzi, Simone Maccari, Andrea Borghini, Fabrizio Fabbrini, Manuele Alberti, Vasco Checcacci, Simone Goretti, Massimiliano Checcacci, David Meazzini e Fabio Certini.

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Monia Salvadori

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Monia premiata a Badia Prataglia

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