Truffe online crescono, anche in Toscana

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Crescono le denunce per truffe online, un po’ ovunque anche se proprio in Toscana nei mesi scorsi si era registrato un picco non indifferente. Una tendenza registrata sul finire dello scorso anno, 2020, e che si è ripetuta anche di recente, a ridosso dell’estate. A dicembre 2020 si era assistito ad una serie di denunce proprio sul territorio toscano riferite ad attività fraudolente note come smishing- vishing. Si parla di attacchi simili al phishing ma con la differenza che il tutto avviene tramite smartphone.
Una beffa per i risparmiatori toscani, erano state 67 le denunce a vario genere, con perdite di poche centinaia di euro fino ad oltre 150 mila euro. Il totale parlava di quasi mezzo milione di euro di soldi spariti, quasi sempre con l’impossibilità di riottenere i propri risparmi.

La truffa degli investimenti in rete

Si tratta di truffe che si muovono sul web offrendo la possibilità di investire tramite la rete, non sempre in modo lecito. In linea generale il trading online è un qualcosa di molto diffuso, che se praticato con le giuste accortezze non ha i connotati della truffa. Il problema è che non tutti gli operatori sono trasparenti e spesso si assiste a vere e proprie truffe.
I dati sulle frodi online sono purtroppo aumentati in modo vertiginoso a seguito della diffusione della pandemia, che ha incrementato per necessità il ricorso ad uso dell’home banking e proprio del trading online: in sostanza la maggior parte delle attività finanziarie dei privati scorre oggi sul web, il che porta ad esporsi a notevoli rischi.

Il caso della Toscana

E proprio in Toscana si sono registrate diverse di queste truffe; detto di quanto accaduto lo scorso dicembre, anche quest’estate si è assistito a situazioni critiche molto simili. A maggio va annoverata un’indagine da parte dei Carabinieri della Compagnia di Bibbiena a causa di alcune truffe online relative ad acquisti tramite la rete.
Spesso tutto inizia con un sms non reale inviato da parte del proprio istituto di credito o di una piattaforma di investimento che si utilizza: solo che questo sms è hackerato, ovvero arriva in come a quelli realmente inviati dalla banca. Spesso il cliente viene tratto in inganno e finisce con il cliccare il link indicato nel messaggio stesso.
Nei casi peggiori si può ricevere anche una telefonata, anche in questo caso finta, da parte del proprio istituto di credito nel corso della quale vengono richiesti al cliente i propri dati personali. In sostanza diverse casistiche che hanno come denominatore comune la truffa tramite canali multimediali ai danni di utenti inconsapevoli.

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