U.d C.: adesione ad un bando anti-violenza sulle donne

 
 
Nella seduta di lunedì 18 aprile la Giunta dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino ha deliberato, fra le altre cose, di aderire ad un bando governativo per il potenziamento dei centri anti-violenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza ed ai loro figli.
I principi che hanno spinto il Governo Centrale (attraverso l’apposito dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ad emanare il bando al quale il Casentino ha aderito insieme alle zone Valdarno, Valdichiana e Valtiberina, mirano al rafforzamento delle reti dei servizi territoriali a sostegno delle vittime di violenza di genere ed ai loro figli, prevedendo anche l’erogazione di appositi finanziamenti.
Presenti alla Giunta e favorevoli al provvedimento tutti i Sindaci dei Comuni dell’Unione ad eccezione di Ortignano Raggiolo e Castel San Niccolò. Soddisfazione è stata espressa in particolare da Eleonora Ducci, Sindaco di Talla e Vicepresidente della Provincia di Arezzo che ha così illustrato l’iniziativa: “Il Bando prevede un progetto presentato da una Associazione Temporanea di Scopo. L’Unione dei Comuni con questa delibera di Giunta ha manifestato la volontà di far parte di questa Associazione, della quale la Provincia di Arezzo è il soggetto capofila e che vede anche l’indispensabile e qualificante presenza del centro anti violenza Pronto Donna. 
È logico che come delegata provinciale alle pari opportunità io mi senta particolarmente coinvolta, e ringrazio i colleghi Sindaci del Casentino per la sensibilità dimostrata su questa tematica verso la quale non possiamo illuderci che non esista o sia in fin dei conti marginale, perché neanche la nostra vallata rappresenta più un’isola felice”.
Era anche importante fare presto, perché “Il bando governativo prevede tempi molto stretti, e potrà portare importanti risorse sul territorio, a fronte di un impegno da parte delle amministrazioni locali, che ci consentirà di potenziare la rete dei servizi, aumentando le nostre capacità di ascolto e rilevamento dei fenomeni, affiancando effettivamente le vittime e i loro figli – spesso minori – con servizi e iniziative che da soli non potremmo garantire”.
“Adesso – conclude la Ducci – apriremo lo steso confronto anche con i Comuni che non fanno parte dell’Unione per allargare questa possibilità al territorio casentinese nel suo complesso”.
 
Unione dei Comuni Montani del Casentino – Ufficio Stampa 
 

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