
Contratto firmato per la cura della rete sentieristica dell’area protetta e la realizzazione di iniziative nel campo della promozione dell’escursionismo e della cultura ambientale
Sette le sezioni CAI interessate, 736 i chilometri di sentiero presi in carico. Questi i tratti salienti del nuovo accordo tra l’area protetta e le sezioni territoriali dell’istituzione di tutela e promozione della montagna fondata da Quintino Sella nel 1863.
Lunedi mattina i responsabili del CAI Emilia Romagna, ing. Vinicio Ruggeri e del CAI Toscana Arezzo, ing. Gaudenzio Mariotti – in rappresentanza delle sezioni di Arezzo, Stia, Pontassieve, Faenza, Forlì, Cesena e Ravenna – hanno sottoscritto, alla presenza del direttore, ing. Sergio Paglialunga, il nuovo accordo.
La convenzione è triennale e allarga il suo ambito operativo di 160 chilometri rispetto a quella precedente.
Le mansioni, in particolare, saranno: segnatura tracciato (la tradizionale striscia bianco-rossa), ripulitura manuale dei sentieri, asportazione dei rifiuti, piccole regimazioni idriche, manutenzione e revisione della cartellonistica verticale in legno, cura della manutenzione e dell’ospitalità nei rifugi gestiti, monitoraggio sullo stato dei ricoveri più in generale e segnalazione di particolari situazioni di degrado.
A livello nazionale è operativa la legge 91 del 1963 che incarica il Club Alpino Italiano di provvedere “nell’ambito delle facoltà statutarie, a mantenere in efficienza, in conformità alle disposizioni vigenti, il complesso dei rifugi ad esso appartenenti ed a curare la manutenzione delle attrezzature alpinistiche e dei sentieri dallo stesso apprestati”. Inoltre il CAI, ai sensi della stessa legge deve provvedere alla promozione di iniziative, attività scientifiche e didattiche per la conoscenza, la protezione e la valorizzazione di ogni aspetto dell’ambiente montano, locale e nazionale.
Oggi la tracciatura dei senteri gode di strumenti sofisticatissimi, in dotazione al CAI, che si appoggiamo alla tecnologia GPS e permettono di registrare ogni modificazione del tracciato originario. Si tratta di materiale essenziale per la redazione e l’aggiornamento di carte e guide escursionistiche.
“Il lavoro dei volontari CAI nelle tre province nelle quali il Parco ricade è essenziale per garantire la fruibilità della rete escursionistica. A questi tantissimi appassionati della straordinaria natura delle nostre montagne va il mio più sentito ringraziamento”.
Luca Santini, presidente del Parco nazionale.
Ufficio stampa Parco.