Un nuovo inizio
L’inizio di un nuovo anno è un po’ come la prima pagina di un Diario, ci sono pagine bianche da scrivere così come giorni da vivere, c’è la speranza per il futuro, si fa tabularasa di quello che è stato e ci riempiamo di buoni propositi, il più gettonato sicuramente: inizio la dieta! No non è il mio caso. So già che sarebbe un anno buttato al vento. Meglio sprecare energie in obiettivi migliori e più importanti. Il mio obiettivo sarà: muovermi!
“Muovermi” inteso in campo fisico e mentale. Per il secondo mi sono già portato avanti, ho un libro da realizzare a buon punto, scriverò una piccola Rubrica su CasentinoPiù (questa, appunto) e strada facendo altri progetti in mente. La parte più difficile è “muoversi” intesa in campo fisico ma ho un grande obiettivo. Il primo passo è stato compiuto proprio il giorno 1 dell’anno zero.
Il primo dell’anno, anche se fino all’ultimo ero indeciso, ho riproposto il mio incontro augurale oramai giunto alla nona edizione: “la Classica Del Fazzi”
L’anno passato, causa infortunio, fu saltato e infatti non è stato proprio un anno eccezionale. Quest’anno, nonostante avessi finito la chemio solo il 30, ho accettato la sfida, ho organizzato la mia corsa ed è stato fantastico!
Partenza da Dondo con circa 80 persone. Quando sono arrivato e ho visto vecchi e nuovi amici devo dire che è stato emozionante e quando ho visto il mio cugino Mariano che non vedevo da tempo e mi ha detto: l’ho saputo ieri sera a mezzanotte e sono venuto, i miei occhi sono diventati lucidi.
Dopo i baci e gli abbracci tutta la comitiva da me guidata si è incamminata. Andavo come un treno, stavo bene mi sentivo in forma, il sole splendeva. A metà percorso ovvero dopo un km un ciclista mi ha fermato per un selfie, come potevo dirgli di no? Anche se a quel punto il record è andato a farsi benedire.
Ho ripreso il cammino, sembravo Mosè alla guida del suo popolo.
Siamo finalmente arrivati a Camprena dopo 2,2 km, ero appena sudato ma il rinfresco ci attendeva e anche il famoso thè della Marisa, che per esagerare ne aveva fatto 20 litri e che è durato anche per i tre giorni successivi.
Il finale è stato epico. Sulla panchina con la gamba al titanio in bella mostra ho arringato la folla ed è stato il delirio.
In realtà ho pianto e mi sono emozionato perché parlare del vecchio anno che mi sono lasciato alle spalle non è molto facile per tutte le emozioni che ho vissuto, intense e incredibili.
Questo è stato il mio primo giorno di questo nuovo anno e la prima pagina di questo Diario l’ho voluta dedicare a questo evento e a tutti quelli che c’erano fisicamente, a quelli che c’erano con il cuore e a quelli che ci saranno nella mia prossima impresa.
Se fai le cose con passione e competenza il mondo ti verrà incontro.
Buon 2020