Domenica 3 luglio alle ore 17 si inaugurerà a Bibbiena un percorso culturale di grande valore per il Museo Archeologico del Casentino. Si tratta di “Percorsi del Sacro dall’Altomedioevo all’Età moderna” un nuovo allestimento della sala medievale che porterà il nome del prof. Giovanni Cherubini, illustre accademico già docente di storia medievale all’Università di Firenze e originario del paese di Partina.
L’apertura del nuovo progetto sarà l’occasione anche per ricordare, a dieci anni dalla scomparsa, la figura di Piero Albertoni, compianto membro del Gruppo Archeologico, cui proprio il Museo di Bibbiena è stato intitolato nel 2013.
Francesco Trenti, Direttore scientifico del Museo Archeologico spiega: “La sala “Cherubini” si configura come ideale compimento dell’esposizione museale ed è dedicata a un percorso che dalle decorazioni lapidee delle prime chiese altomedievali arriva alla Pietà seicentesca della Mausolea donata dai Monaci Camaldolesi, passando per materiali rinvenuti negli scavi presso abbazie e monasteri casentinesi”.
Francesca Nassini, Assessore alla Cultura commenta: “Un nuovo progetto culturale che arricchisce il patrimonio bibbienese, che arricchisce in egual misura la nostra comunità. Vivere in un luogo che valorizza la memoria, la conserva e ne fa un punto di partenza per costruire il proprio futuro, credo rappresenti qualcosa di molto importante per il periodo che stiamo attraversando. Il Museo Archeologico del Casentino, sul quale abbiamo investito e continuiamo ad investire, questo nuovo progetto significa rinnovamento, ulteriore apertura all’esterno, significa camminare a fianco della propria comunità. Nel contesto dei lavori al palazzo comunale stiamo restituendo all’antica bellezza e fruibilità anche il giardino antistante la struttura che nel prossimo futuro potrà essere utilizzato in varie forme soprattutto per gli eventi promossi dal museo stesso. La struttura inoltre funge anche da punto informazioni e da punto tappa della Via Romea Germanica, due aspetti che ne stanno strutturando un ruolo più ampio e più centrale per la vita e la cultura del nostro territorio nei prossimi anni”.
L’allestimento, ideato dai Laboratori Archeologi San Gallo grazie alla collaborazione del Gruppo Archeologico Casentinese, è stato reso possibile grazie all’organizzazione di un crowdfunding online e alle donazioni liberali dei visitatori del museo.