Di un altro colore
Non importa se sei di un altro colore figliolo,
tu sei mio perché ti ho voluto,
cercato, bramato.
Non ho provato le “doglie” quelle fisiche,
ma mi sono distrutta con quelle mentali,
di quando non mi permettevano di venirti a prendere.
Non ho nessun segno nel ventre tesoro,
ma sono segnata nell’anima e per quella,
non esiste alcuna epidurale, ragazzo mio,
quei dolori lì, li ho avvertiti tutti.
Così sono esplosa, invecchiata,
mi sono logorata nell’attesa che non voleva saperne di finire,
mai!
Non sono stati nove mesi ma circa tre anni,
avevo tanta cura da darti, quando non potevo dartela,
avevo un amore infinito da somministrarti, e lo tenevo per me.
Quanto ho pianto in silenzio la notte, piano piano
perché tuo padre non si svegliasse,
e poi, magari era sveglio e piangeva anche lui, non so.
Oggi sei qui, con noi, e niente è facile, ma è tutto più bello.
Il tuo colore non è uguale al mio…
ma tu sei MIO figlio!
A tutti quei figli che hanno genitori di diverso colore…