Non c’era più niente
I tetti erano umidi e l’aria fumava un pochino.
Dal lucernario vedevo soltanto una minuscola porzione di mondo
dal quale era sparito il campanile, la strada, era sparito persino il castello.
Quell’aria sapeva di fiaba, di storia fantastica
dentro la quale si muovevano gli uomini.
I bambini andavano a scuola, i grandi al lavoro,
il treno strappava quel fumo infilandosi dentro.
I miei occhi frugavano senza trovare
perché niente era più al suo solito posto.
Soltanto i rumori erano rimasti e mi arrivavano nitidi, forti,
in loro non c’era alcun fumo che li rendeva diversi.
Poi, dopo qualche minuto un raggio di sole ha soffiato via tutto,
nuvole d’aria biancastra volavano via ed è stato lì che tutto è tornato:
Il campanile, la strada, le case e… perfino il castello!