Quando il dolore ferisce
Non sei tu che parli
la malattia ti ha stravolto la mente e ti ha resa diversa
talvolta anche cattiva, ma non puoi essere tu.
Tu che sei stata un fiore delicato e perfetto
e hai sempre vissuto senza mai alzare la voce,
hai dato carezze e rivolto sorrisi
e hai sempre preso le difese della gente più fragile.
La persona che siede su quella seggiola non sei più tu.
Tu non sai guardare con gli occhi cattivi,
ti fidi degli altri e tendi loro la mano,
non sai inveire vomitando insulti su insulti
e il tuo viso non si contrae dalla rabbia.
La tua testa bianca rammenta il candore
ma non più le tue labbra.
Ecco, adesso ti porgo una pillola rosa
quella che ti farà rilassare un pochino
così non sarai più arrabbiata,
ma sei sempre meno la donna che porta il tuo nome!
A tutta quella gente a cui il suo essere non appartiene più!