La faccia non conta
Guance morbide e rosee, volto cicciuto
a ricordare un bambino.
Non vi è alcuna bellezza in quel tuo viso rotondo,
però è rotondo e la rotondità racconta la morbidezza,
il non spigoloso.
Invece il tuo viso nega ciò che sei veramente,
perché di morbido al tuo interno, non c’è neanche il cuore,
anzi, tu sei pieno di spigoli, di infratti sanguinolenti.
Non hai mantenuto le promesse fatte e hai pensato
soltanto al potere, al possesso,
che da sempre sono sintomo di guerra.
I tuoi colori “sciapi” rinnegano la belva che è in te,
e quel tuo rossore sul viso, altro non è che famelica rabbia.
Ebbene caro Putin, io non sono che un moscerino al tuo confronto,
ma un pensiero te lo dovevo, e anche se so bene che non ti arriverà mai,
il mio sentire si alleggerisce un poco con questo mio scritto.
Purtroppo la scuola militaresca a cui sei appartenuto e la tua ardita intelligenza,
lavorano a tuo favore,
ma spero comunque che qualcosa si spezzi in te
e che la tua fame di tutto, ti lasci scoppiare dal troppo.
Come vedi neanche al tuo nome riesci ad esser fedele
perché “Vladimiru” significa governare, e il suo secondo elemento;
Miru, o Mir, significa pace oppure mondo,
perciò caro Putin, fai schifo anche per questo!