Un pensiero ogni tanto: “Le belle azioni, la bella gente”

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Le belle azioni, la bella gente

Il messaggio vocale di Silvia era come sempre concitato, sì perché lei è una donna che va di corsa, di quelle che non contempla mai di fare una cosa per volta, Silvia è di quelle “tipe” organizzate a far entrare dentro ad una giornata, innumerevoli faccende, a svolgere situazioni su situazioni, ma questo talvolta lascia commettere dei passi falsi, anche gravi se vogliamo. Ed infatti è esattamente ciò che le è capitato ieri, mentre con la testa tra le nuvole dal troppo fare, ha scordato il portafoglio sul tettino della sua macchina, proprio dove lo aveva appoggiato mentre faceva benzina. Fino a qui a parte la sbadataggine di Silvia e il giramento di scatole per la vicenda avvenuta, legato soprattutto alla perdita dei documenti, non troviamo nulla di ché, ma poi susseguentemente la vicenda ha assunto dei risvolti a dir poco sbalorditivi. Evidentemente quando è ripartita dal distributore il borsello dimenticato è volato via dal tettuccio per andare a deporsi miseramente per strada, ma un occhio attento deve aver fotografato la scena, deve averlo raccolto, deve aver letto il nominativo del proprietario sui documenti e recapitato dritto dritto alla madre di Silvia, che sentendosi chiamare ripetutamente e rispondendo che Silvia è sua figlia, si è ritrovata il portafoglio in questione tra le mani. A niente è valso il suo chiedere insistente come si chiamasse al signore del gesto, lui le ha lasciato il borsello e girando sui suoi tacchi, senza dire alcunché, è svanito nel nulla. La signora Maddalena ha così chiamato la figlia dicendole che aveva smarrito il portafoglio ma che non doveva preoccuparsi perché un’anima bella glielo aveva recapitato a casa sua. Ora, al di là del fatto che sia Silvia che Maddalena sono mie compagne di penna, per cui le ringrazio per avermi chiesto di scrivere questa breve storia, questo fatto straordinario che compiuto in un periodo particolarmente negativo sotto più fronti, assume un aspetto a dir poco meraviglioso e che lascia sperare non poco, perché è vero che i soldi contanti che si trovavano all’interno del portafoglio non avrebbero arricchito nessuno, ma è il gesto che conta, conta il fatto che un uomo abbia raccolto il borsello, vi sia andato a leggere il nome del proprietario e si sia preso la briga di portarlo al sicuro, direttamente nelle mani della madre della nostra Silvia che va sempre troppo di corsa. Vi abbraccio forte amiche mie, ma soprattutto voglio dare un abbraccio a questo signore che, almeno per quanto mi riguarda in un mondo fatto per lo più d’indifferenza, è un Supereroe. Grazie!

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Marina Martinelli
Marina Martinelli nasce nel 1964 e “arranca” tutta la vita alla ricerca della serenità, quel qualcosa che le è stata preclusa molto spesso. La scrittura è per lei una sorta di “stanza” dove si rinchiude volentieri immergendosi in mondi sconosciuti e talvolta leggiadri. Lavora come parrucchiera a Poppi e gestisce il suo salone con una socia. E' madre di due figli che sono per lei il nettare della vita e scrive, scrive ormai da molti anni anche per un Magazine tutto casentinese che si chiama “Casentino Più”. È riuscita a diventare giornalista pubblicista grazie proprio al giornale per cui scrive e questo ha rappresentato per lei un grande traguardo. Al suo attivo ha ben sette libri che sono: “Le brevi novelle della Marina", “L’uomo alla finestra”, “Occhi cattivi”, “Respira la felicità”, “Un filo di perle”, “La sacralità del velo”, “Le mie guerriere, quel bastardo di tumore al seno”. Attualmente sta portando avanti ben due romanzi ed è felice! È sposata con Claudio, uomo dall’eterna pazienza.

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